Gli Stati Uniti non sono in guerra con l’Islam. Obama rinnova l’appello alla tolleranza
religiosa nell’anniversario dell’11 settembre
Gli Stati Uniti non saranno “mai in guerra con l’Islam”. Lo ha ribadito il presidente
statunitense Obama, che, in occasione del IX anniversario degli attentati dell’11
settembre, ha rinnovato più volte l’appello a favore della tolleranza religiosa. Lo
ha fatto durante una delle commemorazioni ufficiali, che si è svolta ieri al Pentagono,
sulla scia delle polemiche per la costruzione di una moschea nei pressi di Ground
Zero e dopo la paventata Giornata del rogo del Corano. Il servizio di Eugenio Bonanata:
Dietro ai
sanguinosi attacchi del 2001 non c’è l’Islam ma al Qaeda, “una banda di uomini che
stravolge la religione”. Obama in tutti i discorsi tenuti negli ultimi due giorni
ha condannato con forza l’estremismo e l’intolleranza, ricordando agli americani l’importanza
di difendere la libertà di praticare la propria religione in tutto il mondo. Il capo
della Casa Bianca ha anche chiesto al Paese di continuare a lavorare per l’unità,
dopo le ultime vicende che stanno mettendo a dura prova la tenuta dell’opinione pubblica
americana su questo fronte: da un lato la costruzione della moschea proprio nei pressi
di Ground Zero, dall’altro il progetto del rogo del Corano. Il caso, nonostante la
marcia indietro del pastore Jones, ha rischiato di compromettere la convivenza tra
cristiani e musulmani anche all’estero, in contesti storicamente difficili. Manifestazioni
in Pakistan e Afghanistan, dove ci sono stati altri due morti nella terza giornata
consecutiva di proteste. Tuttavia non sono mancate reazioni di segno diverso. In molte
moschee dell’Iraq gli imam hanno letto il messaggio di condanna dell’iniziativa inviato
dall’arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Louis Sako, in occasione della festa dell’Eid,
che segna la fine del Ramadan. L’agenzia Asianews riferisce che i leader musulmani
locali hanno apprezzato la vicinanza espressa dai rappresentanti della comunità cristiana,
che hanno visitato alcuni luoghi di culto islamici. Sul versante indiano, invece,
è arrivata la riprovazione del progetto da parte dell’arcivescovo di Bhopal, mons.
Leo Cornelio, che ha invitato tutti - cristiani e musulmani - ad isolare le frange
estremiste che offendono le altre fedi.