Belgio. Il vescovo di Tournai: la pubblicazione del rapporto sugli abusi dimostra
la trasparenza della Chiesa
Lunedì prossimo l’arcivescovo di Malines-Bruxelles, Joseph Léonard, terrà una conferenza
stampa presso l’arcivescovado sulla questione degli abusi compiuti da esponenti ecclesiali
su minori. Nell’occasione sarà annunciata una nuova iniziativa che prenderà il posto
della Commissione indipendente creata dalla Chiesa per indagare sulla vicenda e dimessasi
dopo le perquisizioni condotte dall’autorità giudiziaria, dichiarate poi illegali.
Da parte sua, l’ex arcivescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, dimessosi lo scorso aprile
dopo aver ammesso di essersi reso responsabile di un abuso, ha rinnovato, in una dichiarazione,
le sue scuse alla vittima e alla famiglia per il male compiuto, esprimendo anche la
propria amarezza per aver coinvolto in una spirale di dolore e angoscia molte persone,
tra cui il cardinale Danneels. Quindi chiede di nuovo perdono alla Chiesa, alla società
e a tutti coloro che sono stati segnati dalla sofferenza per causa sua. L’ex arcivescovo
di Bruges, esprimendo infine la propria gratitudine alla comunità monastica di Westvleteren
per averlo ospitato negli ultimi mesi, ha reso noto che a partire da oggi soggiornerà
in un altro luogo al di fuori della diocesi di Bruges. Ieri, intanto, sul sito ufficiale
della Conferenza episcopale belga è stato pubblicato un dettagliato rapporto della
Commissione sugli abusi. Helene Destombes ne ha parlato con il vescovo di
Tournai, Guy Harpigny, responsabile della Chiesa belga per tale questione:
R. – Il
rapporto dimostra chiaramente che non abbiamo voluto nascondere la vicenda degli abusi
e che i membri della Commissione hanno lavorato in modo assolutamente indipendente.
Qualcuno ha pensato che la Commissione abbia svolto il suo compito in modo parallelo
alla giustizia civile per poter nascondere alcuni fatti che invece dovevano essere
denunciati. Credo che il rapporto dimostri chiaramente che non abbiamo mai voluto
lavorare al di fuori della giustizia del nostro Paese. Ora la prima cosa per noi è
quella di ascoltare attentamente le vittime per sapere che cosa si aspettano in questo
momento dalla Chiesa. Sappiamo che non sono più giovani ed è giunto il momento di
ascoltarli con molta attenzione per sapere effettivamente cosa chiedono alla Chiesa.
Per quanto riguarda i responsabili di questi abusi la Chiesa intende collaborare pienamente
con le autorità civili. Bisogna anche dire che la mentalità si sta evolvendo in Belgio
perché, soprattutto dopo il dramma Dutroux del 1996 e dopo le dimissioni di mons.
Vangheluwe, ci sono tante persone disposte a parlare: questo dimostra che ciò prima
non era possibile. Adesso ci si rende sempre più conto della gravità dei fatti e che
le persone abusate sono devastate e ferite per sempre e alcune di loro, purtroppo,
o si sono suicidate o hanno tentato il suicidio. Le autorità ecclesiastiche appena
verranno a conoscenza di fatti del genere, prenderanno subito gli adeguati provvedimenti.