2010-09-10 14:45:12

Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata del ringraziamento


Trovare una nuova “rinnovata e chiara consapevolezza etica in grado di creare un nuovo modello di sviluppo” per l’agricoltura, fondato sui valori dell’integrazione e della condivisione. È l’auspicio espresso dalla Conferenza episcopale italiana nel messaggio – ripreso dal Sir - per la Giornata del Ringraziamento che si celebrerà il 14 novembre prossimo sul tema “Tu apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni vivente”. La risposta dell’agricoltura italiana alla crisi e alla sfida imposta dalla globalizzazione deve, per la Cei, puntare “sulla multifunzionalità, cioè sulla sua capacità di dare luogo a produzioni congiunte. La nostra agricoltura – si legge nella lettera - dovrà essere in grado di creare un nuovo modello di sviluppo, capace di rispondere adeguatamente alle attese del Paese”. In questa linea, scrivono ancora i vescovi, “sarà importante impegnarsi nell’educazione dei consumatori. Si tratta di diffondere comportamenti etici che facciano emergere la dimensione sociale dell’agricoltura, fondata su valori quali la ricerca della qualità del cibo, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica nel lavoro”. Secondo i vescovi italiani il mondo agricolo è infatti chiamato anche ad essere “palestra di integrazione sociale” in cui tutti coloro che vi lavorano, “in particolare i braccianti, soprattutto se provengono dall’estero, spesso ancora vittime dello sfruttamento e dell’emarginazione, devono sentirsi accolti, rispettati e valorizzati”. Nel messaggio i vescovi evidenziano positivamente “il ritorno all’impresa agricola di giovani laureati, che sentono questo lavoro come una vocazione”. Essenziale sarà, in questa linea, “l’azione delle aggregazioni laicali e delle organizzazioni di settore di ispirazione cristiana. Riemerge, così, l’importanza di una pastorale d’ambiente che si affianca all’azione delle parrocchie per coinvolgere la Chiesa nelle problematiche vitali delle persone, nelle diverse questioni culturali, sociali ed economiche”. Altro “segno di speranza” è rappresentato dalle cooperative agricole, definite “un dono grande per la costruzione di un modello economico ispirato ai principi etici. Il pluralismo delle forme d’impresa costituisce, infatti, un elemento imprescindibile per uno sviluppo equilibrato. Spetta a noi – concludono i vescovi - rilanciare in alto tali motivazioni, puntando alla formazione dei giovani, dentro il solco della scelta educativa, che la Chiesa in Italia ha coraggiosamente deciso di fare propria in questo decennio”. (M.G.)







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