In corso a Castel Gandolfo il Convegno ecumenico di vescovi di tutto il mondo
“La testimonianza è la prospettiva più promettente dell’evangelizzazione”: con queste
parole l’arcivescovo emerito di Praga, cardinale Miloslav Vlk ha presentato ai giornalisti
il 29.mo Convegno ecumenico dei vescovi, “La volontà di Dio nella vita dei cristiani”,
che si sta svolgendo in questi giorni presso il Centro Mariapoli di CastelGandolfo.
Il convegno, riferisce l'agenzia Zenit, è organizzato dal Movimento dei Focolari e
riunisce oltre 30 vescovi provenienti da 17 Paesi del mondo, che domenica 12, dopo
l’Angelus, saranno ricevuti da Papa. “La questione non è unicamente religiosa – ha
aggiunto il porporato – perché in un mondo secolarizzato dove si sperimenta l’assenza
di Dio, l’uomo tende a chiudersi nella sua volontà, facendo poi fatica ad accettare
e a confrontarsi con quella dell’altro”. Dello stesso parere anche il vescovo della
Chiesa evangelica-luterana di Germania, Christian Krause che ha illustrato l’esperienza
vissuta dalla realtà “Insieme per l’Europa”. Sull’immigrazione, la sfida più attuale
da vincere per il vecchio continente, il cardinale Vlk ha messo in guardia dal rischio
che in un’Europa sempre più secolarizzata e scristianizzata, sia l’islam a confronti
con un vuoto spirituale da riempire. Lavorare per “cambiare la paura reciproca, gli
uni verso gli altri”, è il pensiero sul tema del vescovo anglicano di Perth, in Australia,
David Murray. Il metropolita ortodosso indiano della Chiesa di Antiochia, Theophilose
Kuriakose, infine, ha parlato del rischio concreto di “politicizzazione delle religioni”,
quando, cioè, la religione viene strumentalizzata per fini politici. (R.B.)