2010-09-10 15:09:05

Grande partecipazione al funerale del sindaco di Pollica. Mons. Favale: assassini come bestie


Oggi il Cilento si è fermato per dare l’ultimo saluto al sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso domenica scorsa in un agguato. Per tutta la notte centinaia di persone hanno visitato la camera ardente allestita nella chiesa dell’Annunziata nella frazione di Acciaroli. Una grandissima folla e molti rappresentati delle istituzioni locali e nazionali hanno poi preso parte al rito funebre celebrato questa mattina dal vescovo di Vallo della Lucania, mons. Rocco Favale, che nell’omelia ha usato parole durissime nei confronti degli assassini, definendoli “più simili alle bestie che agli uomini”. Il presule ha poi lanciato un appello alla gente del Cilento ad essere “sentinelle del territorio” e a respingere l’offensiva di chi vuole speculare su questa terra. Michele Raviart ha sentito don Tonino Palmese, referente di Libera in Campania, che ha concelebrato la Messa esequiale:RealAudioMP3

R. - Le tantissime persone che hanno voluto affollare questo incontro di preghiera hanno dimostrato davvero di esserci. Credo che questo sindaco abbia davvero dato una tale dimostrazione di coraggio, d’impegno e di dedizione, che ha fatto sentire a tutti il senso dell’appartenenza. Ci siamo sentiti un po’ tutti imparentati con lui e con il paese.

D. - Dure sono state le parole da parte di mons. Favale, che è arrivato a definire “bestie”, coloro che hanno commesso questo terribile omicidio…

R. - Il vescovo ha parlato certamente con il linguaggio del coraggio, quello di chiamare le cose con il loro nome. Il problema adesso è capire cosa c’è dietro questo omicidio: se è solo l’interesse per una piccola o grande cosa, se c’è un crimine organizzato. Capisco bene, però, che, al di là di questo, ciò che conta è che ritorni la pace in questi territori.

D. - D’altra parte viene anche lanciato un appello agli uomini veramente appassionati di questo territorio…

R. - Lo stesso vicesindaco, al termine del funerale - l’unica persona che ha preso la parola oltre al vescovo - ci ha rimandato con tanta emozione questa dimensione della passione, questa dimensione che è tipica di chi deve amministrare un territorio, soprattutto la capacità di umanizzare gli incontri con tutti i cittadini, perché si sentano protetti e accompagnati dai loro amministratori.

D. - Comunque sia è un segnale di speranza tutto questo coinvolgimento da parte della popolazione...

R. - Sono certo che l’essere qui oggi di tanti, tantissimi cittadini, sia davvero il segnale di un grande impegno a non rassegnarsi e a diventare sempre più cittadini e mai sudditi. Quanto più i cittadini saranno corresponsabili, tanto più le istituzioni saranno obbligate a condividere il desiderio di speranza e di dignità di queste popolazioni.







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