Incontro delle Commissioni episcopali per le Comunicazioni di cinque Paesi sudamericani
Con una riflessione sui "segni della vita nelle società odierne" alla luce degli insegnamenti
sulle comunicazioni sociali nel documento di Aparecida, mons. Agustín Radrizzani,
arcivescovo di Mercedes-Luján, in Argentina, si è aperto l'altro ieri, a Buenos Aires,
l'incontro dei presidenti e dei segretari delle commissioni episcopali per le Comunicazioni
di Cile, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Accanto ai presuli del cono sud dell'America
Latina, prendono parte ai lavori anche i responsabili per la Comunicazione del Consiglio
episcopale latinoamericano (Celam). I lavori sono stati introdotti da due relazioni:
la prima a cura del presidente del Dipartimento per le Comunicazioni del Celam, mons.
Héctor Gutiérrez Pabón, vescovo di Engativá, in Colombia, e la seconda del segretario,
padre Carlos Arturo Quintero, i quali hanno analizzato ciò che sulla materia insegna
il documento della Conferenza di Aparecida del maggio 2007. Il documento parte da
"Cristo, comunicatore di Vita e Verità, che incoraggia la Missione continentale" e
spinge a una grande azione pastorale nella quale sono impegnate le 22 Conferenze episcopali
della regione con l’obiettivo di "avvicinare all'incontro personale con Cristo". Per
i partecipanti l'importanza del mezzo di comunicazione è rilevante, ma è ancora più
necessario e indispensabile "sapere che comunicare significa stabilire ponti" e nell'ambito
delle comunicazioni ecclesiali "lo slancio comunicativo si fonda sull'incontro personale
con Gesù Cristo e sulla testimonianza che da tale incontro ha origine". Juan Carlos
Scannone ha proposto un insieme di riflessioni finalizzate a capire l'odierna realtà
del Sudamerica nel contesto della globalizzazione e comprendere "le sfide più importanti
che essa comporta, per ciò che riguarda l'annuncio della Parola, la testimonianza
dei discepoli e per la vita quotidiana di ogni cristiano che è chiamato anche ad essere
un cittadino esemplare". Una sfida che al tempo stesso si concretizza in “una speranza”
e per la quale “occorre saper leggere in ogni compito che la realtà ci propone un
sentiero possibile per l'annuncio della Parola", ha detto padre Scannone. “Sono queste
convinzioni quelle che danno grande importanza all'opera evangelizzatrice – ha precisato
- al lavoro e alla presenza nell'ambito culturale, dove la centralità è sempre data
ai valori". L'incontro termina oggi con una concelebrazione eucaristica e con l'approvazione
di alcuni punti che possano servire per ulteriori riflessioni e per favorire un coordinamento
tra gli episcopati delle cinque nazioni sudamericane che sia davvero efficace. (L.B.)