Il commento di mons. Giordano al discorso del Papa al Consiglio d’Europa
L’Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, mons. Aldo
Giordano, ha commentato con il Sir le parole pronunciate ieri da Papa Benedetto XVI
all’udienza con l’Ufficio di presidenza dell’assemblea parlamentare del Consiglio
d’Europa. “L’interesse del Parlamento e dei suoi funzionari – dice il presule – riguarda
il fatto che la Chiesa cattolica vive contemporaneamente un’universalità e un’unità
espresse dalla figura del Papa insieme con una capillare presenza locale, in ogni
angolo d’Europa e del mondo”. Ciò rende “originale la presenza e unico il contributo
della Chiesa nelle istituzioni”. Mons. Giordano ha ripercorso il discorso di ieri
del Santo Padre, che ha evidenziato le due dimensioni che stanno più a cuore alla
Chiesa: la necessità di promuovere e difendere la dignità della persona umana, specie
in situazioni particolari di marginalità e violenza, e la libertà religiosa, diritto
fondamentale che permette la piena realizzazione di tutti i diritti, in quanto apre
l’orizzonte al trascendente. Il presule ha poi specificato che il Pontefice ha invitato
a riflettere sul fondamento dei diritti, doveri e valori in relazione al pluralismo
e ha richiamato l’attenzione sul concetto di universalità dei valori: se non fossero
tali, non potrebbero esistere organismi internazionali come lo stesso Consiglio d’Europa
o l’Onu. “L’Europa si trova davanti a sfide storiche, in particolare quella di ricomprendere
il suo ruolo, le sue responsabilità e il suo contributo nel mondo di oggi – conclude
mons. Giordano – alla domanda su qual è la ricchezza della storia europea che questo
continente può offrire, il Papa risponde la vita umana, il matrimonio fondato sull’amore
tra uomo e donna e la libertà religiosa”. (R.B.)