2010-09-08 15:09:06

Il Papa: la Chiesa si cambia con la conversione, non solo rinnovando le strutture. Il saluto alla Gran Bretagna in vista del prossimo viaggio


La Chiesa non si rinnova cambiando semplicemente le strutture, ma con un “sincero spirito di penitenza” e “un operoso cammino di conversione”. E’ la lezione che Benedetto XVI ricava per i cristiani di oggi dagli insegnamenti della mistica tedesca Ildegarda di Bingen, vissuta nel 1100 e al centro, questa mattina in Aula Paolo VI, di una seconda catechesi all’udienza generale dopo quella di mercoledì scorso. Nei saluti in lingua inglese, il Papa ha poi indirizzato un videomessaggio alla popolazione britannica in vista del suo viaggio della prossima settimana, ringraziando tutti coloro che stanno adoperandosi per organizzarlo. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Impressiona, e certamente fa riflettere, l’aderenza alle vicende della Chiesa del nostro tempo del messaggio che una mistica del XII secolo rivolge alla Chiesa del suo. Benedetto XVI ne parla alla fine della catechesi, lasciando che le parole di Ildegarda di Bingen penetrino i cuori dei cristiani di oggi come certamente fecero all’epoca, quando la religiosa tedesca indirizzò frasi di fuoco ai càtari – un gruppo, ha ricordato il Papa, che propugnava “una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero”:

“Lei li rimproverò aspramente di voler sovvertire la natura stessa della Chiesa, ricordando loro che un vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare”.

La seconda catechesi consecutiva dedicata a Ildegarda di Bingen, che trascorse gran parte del 1100 come superiora del monastero di San Disibodo, nella regione della Renania, ruota attorno a un altro concetto già accennato dal Pontefice mercoledì scorso, quando celebrò l’importanza del “genio femminile” al servizio del Vangelo. Parlando degli scritti con i quali la mistica lasciò traccia delle sue numerose visioni, Benedetto XVI ha affermato che è evidente come “la teologia possa ricevere un contributo peculiare dalle donne”, perché…

“…esse sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità. Incoraggio perciò tutte coloro che svolgono questo servizio a compierlo con profondo spirito ecclesiale, alimentando la propria riflessione con la preghiera e guardando alla grande ricchezza, ancora in parte inesplorata, della tradizione mistica medievale, soprattutto a quella rappresentata da modelli luminosi, come appunto Ildegarda di Bingen”.
Soffermandosi su alcune delle opere più importanti della religiosa renana – che fu, ha rammentato, versatile in quanto a interessi che spaziavano dalla medicina alla musica – il Papa ha citato un libro che descrive le visioni “come un’unica e poderosa visione di Dio che vivifica il cosmo con la sua forza e la sua luce”. E che, anche in questo caso, contiene un insegnamento molto attuale:

“Ildegarda sottolinea la profonda relazione tra l’uomo e Dio e ci ricorda che tutta la creazione, di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità. Lo scritto è incentrato sulla relazione tra virtù e vizi, per cui l’essere umano deve affrontare quotidianamente la sfida dei vizi, che lo allontanano nel cammino verso Dio e le virtù, che lo favoriscono. L’invito è ad allontanarsi dal male per glorificare Dio e per entrare, dopo un’esistenza virtuosa, nella vita ‘tutta di gioia’”.

Ascoltata da vescovi e abati per la sua sapienza, Ildegarda di Bingen tenne una fitta corrispondenza giunta fino ai nostri giorni. “Molte risposte – ha riconosciuto Benedetto XVI – restano valide anche per noi”. Ad esempio, quella rivolta a una comunità religiosa femminile nella quale Ildegarda parla di come sia possibile preparare l’anima a percepire la voce di Dio:

“La vita spirituale deve essere curata con molta dedizione. All’inizio la fatica è amara. Poiché esige la rinuncia all’estrosità, al piacere della carne e ad altre cose simili. Ma se si lascia affascinare dalla santità, un’anima santa troverà dolce e amorevole lo stesso disprezzo del mondo. Bisogna solo intelligentemente fare attenzione che l’anima non avvizzisca” .

Durante la catechesi e i saluti in lingua inglese, Benedetto XVI ha dedicato un videomessaggio al viaggio apostolico in Gran Bretagna, che inizierà giovedì 16 settembre. Definendosi impaziente di raggiungere il Paese e di incontrarvi “i rappresentanti delle diverse tradizioni religiose e culturali”, il Papa ha rivolto un ringraziamento collettivo a tutte le autorità, a partire dalla regina Elisabetta e dall’arcivescovo di Canterbury, che si sono impegnate per rendere possibile la visita a livello politico-istituzionale e religioso. E parlando del grande appuntamento del 19 settembre a Birmingham – la Beatificazione del cardinale John Henry Newman – il Papa ha osservato:

This truly great Englishman lived an exemplary…
Questo inglese veramente grande ha vissuto una vita sacerdotale esemplare e attraverso i suoi ampi scritti ha offerto un contributo duraturo alla Chiesa e alla società, sia nella sua terra natale che in molte altre parti del mondo. Spero e prego che sempre più persone possano beneficiare della sua dolce saggezza ed essere ispirati dal suo esempio di integrità e di santità di vita”.







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