2010-09-08 12:49:20

Il cardinale Scherer: i politici ascoltino il grido degli esclusi


Grande partecipazione, ieri, in tutto il Brasile alle manifestazioni del “Grido degli esclusi”, l’ormai tradizionale iniziativa di Chiese e movimenti a sostegno dei più poveri, che quest’anno si è svolta sul tema “La vita al primo posto!” . Ma come è nata questa manifestazione? Silvonei Protz lo ha chiesto al cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile:RealAudioMP3

R. – Anzitutto, il “Grido degli esclusi” fa riferimento al grido della proclamazione dell’indipendenza, 188 anni fa. Oggi tanti brasiliani si sentono ancora esclusi dai benefici dell’indipendenza, del progresso, dello sviluppo economico, dei diritti acquisiti con l’indipendenza nazionale. Quindi, questo giorno cerca di far sentire ai governanti, alle autorità, e comunque alla nazione, il grido di coloro che ancora sentono il bisogno di aiuto, di essere ascoltati, che i loro diritti siano rispettati, presi in considerazione. C’è uno sviluppo economico che si può vedere, ma tanta, tanta gente è ancora esclusa da questo sviluppo.

D. – Il “Grido degli esclusi” di quest’anno si situa nel periodo elettorale. Il prossimo mese di ottobre avremo le elezioni presidenziali e del Parlamento. Un momento importante anche per sentire questo grido...

R. – I candidati sono politici che devono in qualche modo raccogliere il “Grido degli esclusi”, per accogliere nei loro progetti di governo, di amministrazione pubblica, tutti i bisogni della popolazione. Il “Grido degli esclusi” di quest’anno ha un significato politico molto particolare.

D. – Secondo lei, qual è la principale sfida per il prossimo presidente del Brasile?

R. – Sono tante le sfide. Ci vuole veramente un atteggiamento molto coraggioso, nel senso dello sviluppo sociale, per superare tante situazioni, perché la gente ancora vive nella miseria, in abitazioni poco degne e anche nell’insicurezza sociale e culturale.

D. – La Chiesa cattolica come segue questo processo elettorale?

R. – La Chiesa in Brasile non ha un’opzione partitica, non indica dei candidati ai fedeli, ma cerca di dare dei criteri secondo i quali votare delle persone brave e capaci di governare bene, che rispettino quelli che sono i diritti veri, profondi e fondamentali della persona, persone che stiano attente ai veri bisogni della popolazione, in modo che gli eletti siano persone che governano per tutti.







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