2010-09-07 15:20:31

Terre des hommes festeggia 50 anni di attività nel segno della difesa dell'infanzia e della promozione dello sviluppo


Compie mezzo secolo di vita Terre des hommes (Tdh), una delle più attive e riconosciute organizzazioni non governative internazionali, impegnata sulla frontiera della difesa dei diritti dell'infanzia nei Paesi emergenti e della promozione di uno sviluppo senza discriminazioni di tipo razziale, religioso, sessuale, politico e culturale. Nata dall’intuizione di un giornalista svizzero, Edmond Kaiser, Terre des hommes prende il nome da un’opera letteraria di Antoine de Saint-Exupéry, l’indimenticato autore del “Piccolo principe”. Emanuela Campanile ne parla con Raffaele Salinari, presidente di Terre des hommes Italia: RealAudioMP3

R. - E’ un nome preso in prestito, che però racchiude, proprio nella sua visionarietà, in quello che c’è dietro, nel romanzo che titolava così di Saint-Exupéry, la nostra visione: la terra degli uomini, cioè una terra per tutti e di tutti, con uguali diritti e uguali opportunità. Però, anche una "terra": partendo cioè dall’idea che noi siamo ospiti su questo magnifico pianeta e che quindi non possiamo chiedere a questo pianeta più di quello che ha deciso di darci.

D. - Responsabile della nascita mezzo secolo fa di Terre des hommes è un giornalista svizzero. Ma come e perché decise di fondare proprio Terre des hommes?

R. - In un momento molto particolare per la storia dell’Africa, del processo di decolonizzazione e anche però dell’Europa, quindi delle ex potenze coloniali, in particolare la guerra di Algeria, Kaiser ebbe questo moto di rivolta della sua coscienza civile, attenta ai problemi del mondo. Si accorse che tra le vittime di quella guerra - una guerra sanguinosa, come ci ricordiamo, emblematica - c'erano in particolare dei bambini. Kaiser convocò allora una conferenza stampa - cosa che all’epoca, da parte di un privato sostanzialmente slegato da qualunque contesto politico organizzato, era un gesto molto, molto singolare - e suscitò grande curiosità per la veemenza, per la veridicità, per la visionarietà delle sue parole, soprattutto quando disse: "Chi è disposto a fare qualcosa per questi bambini?" Chi lo è, disse, venga insieme a me e cominciamo concretamente ad organizzare dei voli, concretizziamo un’idea di giustizia attraverso un’idea pratica, un’idea concreta, un progetto.

D. - Terre des hommes punta alla valorizzazione del patrimonio sociale, ma anche ambientale: è sensibile a questi due aspetti…

R. - Quello che davvero viene violato è l’aspettativa, il diritto al futuro di tutti noi, cioè delle prossime generazioni. Se noi pensiamo - lo sappiamo, ma è bene ripeterlo - che nei primi otto mesi di quest’anno complessivamente abbiamo già consumato tutte le risorse disponibili naturali per il 2010, e quindi siamo già in debito con madre natura, con il Creato, con ciò di cui facciamo parte, questo vuol dire che bisogna riscoprire il senso del vivere, che sia non al di sopra, ma in equilibrio con i propri mezzi. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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