L'uccisione del sindaco di Pollica. Mons. Manna: continuare la sua lotta contro l'illegalità
"Un agguato in stile camorra, ma ci sono molte piste da seguire". Così il procuratore
di Vallo della Lucania Alfredo Greco commenta l’uccisione, la notte scorsa di Angelo
Vassallo, sindaco di Pollica Acciaroli nel Cilento. Vassallo, 57 anni, sposato, con
due figli, è stato colpito da 9 pallottole mentre era alla guida della sua auto. Era
stato rieletto primo cittadino a marzo quando alle elezioni si era presentato con
la lista civica “Cilento pulito”. Il suo impegno da sindaco contro l’illegalità e
a favore del rispetto dell’ambiente hanno contribuito all’assegnazione alle spiagge
di Acciaroli delle cinque vele blu di Legambiente. Paolo Ondarza ha raccolto
il ricordo di mons. Guglielmo Manna, vicario generale della diocesi di Vallo
della Lucania.
R. – Il
commento che viene spontaneo è certamente quello di ammirare questo uomo, che non
ha trascurato niente per ciò in cui lui ha sempre creduto e per cui ha lottato. Il
valore e il rispetto dell’ambiente è stato capace di portarlo a livelli nazionali
e, anzi, a livelli internazionali. Poi, questo, credo, lo abbia portato anche ad amare
il rispetto di quei grandi valori della legalità di cui tanto oggi noi sentiamo il
bisogno. Lui li ha concepiti sempre come scelta di una vita migliore e per questo
lui certamente ha offerto se stesso e oggi noi non possiamo fare altro che esprimere
il nostro dolore.
D. – Angelo Vassallo di recente aveva criticato la
troppa lentezza nella risoluzione dei problemi del Meridione...
R. –
Certamente, come sappiamo, nel Meridione c’è sempre una forza frenante che è determinata
da taluni gruppi che, purtroppo, esercitano ancora un potere deviante. Il Cilento
vive comunque uno stato di serenità, di pace. Ecco perché questo agguato resta un
fatto per noi veramente inspiegabile.
D. – Ora gli inquirenti dovranno
svolgere il loro lavoro, ma in molti vedono la camorra dietro l’uccisione di Angelo
Vassallo...
R. – Noi, purtroppo, diciamo la verità, subiamo l’invasione
dei gruppi camorristi del Napoletano. Dobbiamo dirlo senza mezzi termini. Io voglio
augurarmi che nel nostro Cilento non entri assolutamente questa malvagia guida delle
scelte sociali. Naturalmente se questo dovesse essere, chiaramente credo che i cilentani
saranno pronti subito ad ergere un poco lo scudo della difesa, di una difesa fatta
anche di aggressione nei confronti dell’avversario.
D. – Mons. Manna,
come vicario generale della diocesi di Vallo della Lucania un appello alla sua comunità...
R.
– Mi auguro che soprattutto coloro che sono impegnati in prima persona – i politici,
gli amministratori – possano sentire l’urgenza di lottare sempre e andare avanti,
tenendo presenti le scelte di Angelo Vassallo. Era un uomo coraggioso e il suo coraggio
deve essere per noi un impegno. Auguro soprattutto ai più giovani che guardino gli
esempi di Angelo Vassallo e non abbiano paura di cedere di fronte a possibili oppressioni,
tentazioni che possano venirci da territori limitrofi di cui purtroppo noi siamo costretti
a subire tante volte la presenza e, spero di no, il fascino, perché queste persone
che vivono per le scelte delinquenziali, criminali, tante volte, purtroppo, vengono
anche amati dai più deboli.