Newman e l’ecumenismo: le riflessioni del prof. Milbank e mons. Langham
Un esempio per tutti, cattolici e anglicani. L’Inghilterra attende con gioia la Beatificazione
del cardinale Newman, domenica 19 settembre a Birmingham. La sua figura e la sua opera
rappresentano, infatti, un solido ponte sulla via dell’ecumenismo. Per questo, il
giorno che verrà elevato all’onore degli altari non sarà un momento di festa solamente
per i cattolici. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Fondatore
del Movimento religioso di Oxford, anticipatore del Concilio ecumenico Vaticano II,
John Henry Newman è, come sottolineò Paolo VI, “una guida sicura per tutti
coloro che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione attraverso
le incertezze del mondo moderno”. La sua Beatificazione è dunque un’opportunità per
rafforzare la testimonianza comune di cattolici e anglicani in una società sempre
più secolarizzata. La riflessione del teologo John Milbank, professore
all’Università di Nottingham, raccolta da Luca Collodi:
"I
think that the Beatification of cardinal Newman is very welcome… Credo che
la Beatificazione del cardinale Newman sia accolta con grande favore, perché egli
ha “trasformato” la Chiesa anglicana rendendola molto più cattolica, e contribuì ad
una riforma della Chiesa cattolica a lungo termine. In un certo senso, si potrebbe
dire che è stato il cardinale Newman a provocare una profonda vicendevole influenza
di una Chiesa sull’altra. Non c’è dubbio: storicamente è vero che Newman ha portato
una certa corrente di pensiero anglicano nel cattolicesimo, mentre allo stesso tempo
ha reso la tradizione anglicana molto più aperta alle risorse storiche della fede
cattolica".
Sull’importanza della dimensione ecumenica di Newman, che
anche dopo la conversione al cattolicesimo mantenne un grande rispetto per la Comunione
anglicana, si sofferma mons.Mark Langham,
incaricato per i rapporti con gli anglicani del Pontificio Consiglio per l’Unità dei
Cristiani:
R. – Newman è, come ha detto l’arcivescovo di Canterbury,
un patrimonio non soltanto dei cattolici ma di tutta la società – nella tradizione
intellettuale e religiosa – d’Inghilterra e Gran Bretagna. Egli, quindi, sarà un segno
della santità, dell’intellettualità, del rapporto tra fede e ragione nella nostra
cultura che tutti i cristiani potranno apprezzare. Sarà beatificato – come Beato della
Chiesa cattolica, ovviamente – ma in una visione più ampia di un uomo inglese che
può contribuire a dare al cristianesimo inglese una spinta verso la vera fede, la
verità e la preghiera.
D. – Una figura assolutamente attuale, pur nella
sua complessità…
R. – Certo! Lui era un uomo integro; ha sempre cercato
la verità: queste cose non cambiano. Il dovere della Chiesa è sempre di parlare e
cercare, in modo integrale, la verità. Quale contributo può dare la religione ad una
società moderna? Questa era la domanda di Newman: questa è una domanda molto importante
per i nostri giorni!