2010-09-04 15:41:34

Newman e l’ecumenismo: le riflessioni del prof. Milbank e mons. Langham


Un esempio per tutti, cattolici e anglicani. L’Inghilterra attende con gioia la Beatificazione del cardinale Newman, domenica 19 settembre a Birmingham. La sua figura e la sua opera rappresentano, infatti, un solido ponte sulla via dell’ecumenismo. Per questo, il giorno che verrà elevato all’onore degli altari non sarà un momento di festa solamente per i cattolici. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

Fondatore del Movimento religioso di Oxford, anticipatore del Concilio ecumenico Vaticano II, John Henry Newman è, come sottolineò Paolo VI, “una guida sicura per tutti coloro che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione attraverso le incertezze del mondo moderno”. La sua Beatificazione è dunque un’opportunità per rafforzare la testimonianza comune di cattolici e anglicani in una società sempre più secolarizzata. La riflessione del teologo John Milbank, professore all’Università di Nottingham, raccolta da Luca Collodi:

"I think that the Beatification of cardinal Newman is very welcome…
Credo che la Beatificazione del cardinale Newman sia accolta con grande favore, perché egli ha “trasformato” la Chiesa anglicana rendendola molto più cattolica, e contribuì ad una riforma della Chiesa cattolica a lungo termine. In un certo senso, si potrebbe dire che è stato il cardinale Newman a provocare una profonda vicendevole influenza di una Chiesa sull’altra. Non c’è dubbio: storicamente è vero che Newman ha portato una certa corrente di pensiero anglicano nel cattolicesimo, mentre allo stesso tempo ha reso la tradizione anglicana molto più aperta alle risorse storiche della fede cattolica".

Sull’importanza della dimensione ecumenica di Newman, che anche dopo la conversione al cattolicesimo mantenne un grande rispetto per la Comunione anglicana, si sofferma mons. Mark Langham, incaricato per i rapporti con gli anglicani del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani:

R. – Newman è, come ha detto l’arcivescovo di Canterbury, un patrimonio non soltanto dei cattolici ma di tutta la società – nella tradizione intellettuale e religiosa – d’Inghilterra e Gran Bretagna. Egli, quindi, sarà un segno della santità, dell’intellettualità, del rapporto tra fede e ragione nella nostra cultura che tutti i cristiani potranno apprezzare. Sarà beatificato – come Beato della Chiesa cattolica, ovviamente – ma in una visione più ampia di un uomo inglese che può contribuire a dare al cristianesimo inglese una spinta verso la vera fede, la verità e la preghiera.

D. – Una figura assolutamente attuale, pur nella sua complessità…

R. – Certo! Lui era un uomo integro; ha sempre cercato la verità: queste cose non cambiano. Il dovere della Chiesa è sempre di parlare e cercare, in modo integrale, la verità. Quale contributo può dare la religione ad una società moderna? Questa era la domanda di Newman: questa è una domanda molto importante per i nostri giorni!







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