La Germania commemora oggi le vittime dell’eutanasia di massa portata a termine dal
regime nazista. Il primo settembre è infatti ricorso il 71.mo anniversario della
promulgazione della legge (firmata da Hitler nell’ottobre 1939 ma retrodatato a settembre)
che decretò la morte di 300mila persone disabili e mentalmente malate. Gli omicidi
di massa dei disabili sono stati per anni un tema tabù, così come la sterilizzazione
coatta e solo nel 2007 il Bundestag ha espresso la propria condanna per il decreto
del 1939. Anche l’incaricato del governo per i disabili, Hubert Hübbe ha dichiarato
ieri all’agenzia di stampa cattolica tedesca Kna che “l’elaborazione di questo terribile
eccidio è ancora insufficiente. Dopo la guerra, molti colpevoli sono rimasti impuniti
o hanno ricevuto pene minime”. Hübbe ha poi fatto riferimento agli attuali dibattiti
sull’eutanasia, sottolineando che “Esiste ancora una discussione sulla differenziazione
del valore presunto della vita umana”. “Ci sono riferimenti - ha aggiunto - anche
nei dibattiti sugli studi genetici nel campo della diagnostica prei-mpianto”. Hübbe
ha infine auspicato un memoriale per le vittime dell’eutanasia, anche per porsi la
domanda se “qualcosa del genere possa ancora accadere magari in altri modi”. (M.G.)