2010-09-04 13:57:26

Emergenza Pakistan: aiuti in ritardo o venduti come merce di scambio


“Disperata”: così ieri l’Onu ha definito la situazione degli sfollati del Pakistan, accampati nelle strade senza acqua potabile e accesso ai servizi sanitari di base. Secondo l’organismo sovranazionale, in più di un mese le alluvioni hanno colpito in vario modo oltre 17 milioni di persone e ne hanno lasciati senza casa altri otto milioni. L’Onu, inoltre, non ha aggiornato il bilancio delle vittime, fermo a 1760, perché il governo ha smesso di contare, ma nella realtà potrebbero essere molte di più, mentre il premier Gilani ha annunciato che le operazioni di soccorso dureranno altri sei mesi. Ad aggravare la situazione, il fenomeno, sempre più frequente nell’area di Peshawar, di vendita pubblica degli aiuti umanitari, che la popolazione soccorsa rivende per acquistare altro e la criminalità dilagante: nel Punjab testimoni raccontano di persone che vivono fuori dalle zone alluvionate per rubare nelle case abbandonate. Le ultime zone in ordine cronologico a essere coinvolte nell’emergenza, sono la provincia meridionale del Sindh e il Beluchistan, “in particolare il distretto di Thatta, inghiottito dalla piena dell’Indo”, ha precisato alla Misna Shammas Ruben, coordinatore della Caritas pakistana a Hyderabad. L’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, inoltre, ha denunciato la lentezza degli aiuti internazionali. Restando in tema, il network di solidarietà Agire, che comprende le ong ActionAid, Cesvi, Intersos, Vis e Save the children, da oggi e fino al 27 settembre ha attivato il numero 45504 cui si possono inviare sms per donare due euro alla popolazione così duramente colpita. Il network finora ha raggiunto con aiuti umanitari circa 300mila persone in Pakistan, ma ci sono due milioni e mezzo di bambini che attendono ancora di essere raggiunti, come ha denunciato Save the children. Il miliardo di dollari raccolto in questo mese, infatti, sembra una cifra assolutamente inadeguata per rispondere alla crisi ed è circa un terzo della somma raccolta solo pochi mesi fa per i terremotati di Haiti. (R.B.)







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