2010-09-03 15:15:03

Pakistan: non si attenua l'emergenza umanitaria ad un mese dalle alluvioni


Ad un mese dalle inondazioni, resta drammatica la situazione in Pakistan. Nonostante la grande mobilitazione della comunità internazionale, sono milioni le persone che continuano a dipendere totalmente dagli aiuti internazionali. E si segnalano le prime manifestazioni di rabbia tra gli alluvionati, che denunciano il ritardo nella distribuzione dei generi di prima necessità. La Croce Rossa Internazionale sottolinea che la tensione sta mettendo in grande difficoltà i soccorritori. Sulla situazione generale nel Paese, Salvatore Sabatino ha sentito Maurizio Giuliano, portavoce dell'Ufficio per il coordinamento Onu degli Affari umanitari in Pakistan:RealAudioMP3

R. – Dobbiamo renderci conto che il peggio non è ancora arrivato: le inondazioni continuano e anche quando la pioggia sarà finita - speriamo entro al fine del mese - è chiaro che il peggio, cioè le malattie, la fame, dovrà ancora arrivare.

D. – Quali sono le necessità della popolazione, in questo momento?

R. – Ancora una volta, l’acqua è la necessità più importante perché la gente è circondata da acqua contaminata e per sopravvivere non ha altra scelta che berla, il che comporta ovviamente rischi molto alti di malattie di origine idrica: diarrea, colera e altri tipi di patologie varie. Un altro bisogno è il cibo. Abbiamo dato cibo a più di sei milioni di persone, ma ci sono almeno tre milioni che non ne hanno ancora ricevuto. E ancora, mancano tende o altro tipo di rifugio per milioni di persone che dormono ancora all’aria aperta.

D. – La comunità internazionale si è mobilitata per questa emergenza?

R. – La comunità internazionale si è mobilitata, la risposta è stata buona, siamo finanziati al 63 per cento. Tuttavia, visto che i bisogni sono sicuramente molto più elevati di quanto si parlava all’inizio, è indispensabile che gli aiuti continuino ad arrivare in termini di finanziamenti.

D. – Vuole lanciare un appello dalle frequenze della Radio Vaticana?

R. – Il nostro appello è che la comunità internazionale continui a finanziare in modo sostenuto l’attività delle Nazioni Unite e dei suoi partner, che per ora è stimata in 460 milioni di dollari ma sappiamo già che servirà molto di più, sicuramente almeno un miliardo di dollari, in modo che ci sia possibile rispondere ai bisogni vitali di sei-otto milioni di persone.

Pakistan, violenze
Non si ferma la violenza in Pakistan. Almeno 23 persone sono morte in un attacco kamikaze contro un corteo sciita nella città di Quetta, nel sud del Paese. Secondo fonti di polizia, l’attentatore si è fatto esplodere nel mezzo di una manifestazione per la Giornata di solidarietà al popolo palestinese.

Afghanistan
Nel secondo giorno della sua visita a sorpresa in Afghanistan, il segretario americano alla Difesa, Robert Gates, si è recato a Kandahar, roccaforte dei talebani nel sud del Paese, dove ha incontrato le truppe statunitensi dispiegate nella provincia. Il capo del Pentagono ieri ha avuto colloqui con il presidente, Hamid Karzai, e il generale, David Petraeus, comandante delle truppe statunitensi e Nato nel Paese. L’arrivo di Gates in Afghanistan è coinciso con un drammatico raid condotto dalle forze Nato nel distretto di Rustaq. I bombardamenti sono costati la vita a 10 civili.

Iran, lapidazione Sakineh
Cresce l’attenzione internazionale sul caso di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, condannata in Iran a morte tramite lapidazione per adulterio. Oggi, a parlare è il figlio della donna che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha chiesto che la pressione su Teheran continui senza sosta. Ieri, si è mobilitata l’Italia con un sit-in davanti all’ambasciata di Teheran a Roma: una manifestazione bipartisan, priva di bandiere di partito, per sottolineare “la battaglia universale” messa in campo per la difesa dei diritti umani.

Golfo Messico: nuovo incidente piattaforma petrolifera
A distanza di quattro mesi dall’incidente che ha causato una marea nera senza precedenti, è tornata la paura ieri nel Golfo del Messico, dov’è esplosa un’altra piattaforma, sempre al largo della Louisiana. La Guardia costiera Usa ha confermato che le fiamme già nella notte sono state spente e che non vi sono vittime. E a poche ore dal nuovo incidente, il colosso petrolifero britannico Bp, responsabile della marea nera dei mesi scorsi, ha informato che, ad oggi, la perdita di petrolio è costata al gruppo circa otto miliardi di dollari e che la piattaforma Deepwater Horizon verrà definitivamente chiusa fra due settimane. Bp ha inoltre ricordato di aver acconsentito alla creazione di un fondo di 20 miliardi di dollari per i risarcimenti alle vittime del disastro ambientale.

Messico
Ennesima fiammata di violenza ieri in Messico. Uno scontro a fuoco tra militari ed elementi di una gang criminale vicino a Monterrey, ha causato la morte di 25 persone. La capitale industriale del Paese si trova nello stato di Tamaulipas, dove sono attivi i narcos del cartello degli Zetas, ritenuti responsabili del recente massacro di 72 migranti nella località di San Fernando.

Usa uragano
Cala l’allerta per l'uragano Earl che, nonostante le piogge e i forti venti, ha raggiunto le coste del North Carolina con un impatto meno potente di quanto calcolato all'inizio. Earl si sta dirigendo adesso verso il New England e il Canada ed è stato declassato da categoria 4 a categoria 2. Un’ulteriore diminuzione dell'intensità dell'uragano è prevista nelle prossime 24-36 ore, anche se Earl viene comunque considerato pericoloso.

Russia export grano e incendi
Il bando sull’export di grano russo non sarà revocato prima della raccolta del 2011. Lo ha stabilito ieri il premier, Vladimir Putin, spiegando che la cancellazione di questa misura potrà essere considerata solo dopo che “i raccolti del prossimo anno saranno stati mietuti e che la situazione sarà chiara”. Lo stop alle esportazioni di grano, previsto inizialmente fino al prossimo 31 dicembre, era stato introdotto il 15 agosto dopo che una prolungata ondata di caldo e di siccità aveva distrutto parte del raccolto. Intanto, in Russia si riffaccia lo spettro degli incendi. Almeno cinque persone sono morte e 14 sono rimaste ferite per i roghi scoppiati ieri nella regione meridionale di Volgograd. Le fiamme hanno distrutto oltre 500 abitazioni.

Dati economia
Continuano ad arrivare segnali di ripresa dall’economia europea. Il commercio al dettaglio nell'eurozona a luglio è lievemente cresciuto dello 0,1% rispetto a giugno. Su base annua l’aumento è dell’1,1% nell'eurozona e dell'1,0% nell'Ue-27. Occhi puntati, adesso, sui dati sull'andamento dell'economia Usa che saranno diffusi nel primo pomeriggio.

Germania: Bundesbank espelle Sarrazin
In Germania, è polemica riguardo la decisione dei vertici della Bundesbank di esonerare dal consiglio direttivo, Thilo Sarrazin, autore del controverso libro “La Germania si distrugge da sola”, in cui si paventa un futuro islamico per il Paese. Secondo la stampa tedesca, la Banca centrale ha perso l'indipendenza e si è piegata al mondo politico che nei giorni scorsi aveva invocato con forza l’estromissione dell’ex ministro socialdemocratico delle Finanze per via delle sue tesi sugli immigrati di religione musulmana. Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell'Associazione dei giudici tedeschi, Joachim Vetter, affermando che “le dichiarazioni di Sarrazin, per quanto possano essere considerate astruse, non sono affatto sufficienti per farlo licenziare”. Spetta tuttavia al presidente tedesco, Christian Wulff, l'ultima parola sull'esonero di Sarrazin, la cui nomina è di origine politica. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 246

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