I vescovi ugandesi preoccupati per la libertà di stampa, “indispensabile” per una
vera democrazia
Mentre si avvicina la scadenza delle elezioni presidenziali del 2011, i vescovi ugandesi
si dicono preoccupati per la situazione della libertà di stampa e di espressione nel
Paese. In una dichiarazione riportata nei giorni scorsi dal quotidiano locale “The
Daily Monitor” e ripresa dall’agenzia Apic, i presuli ricordano che l’informazione
è “uno dei principali strumenti della partecipazione democratica” e che i media svolgono
un ruolo “indispensabile” per il corretto funzionamento di una democrazia. Essi sono
infatti “un cane da guardia” che permette all’elettorato di controllare e valutare
l’operato dei suoi rappresentanti. E tuttavia, rilevano i vescovi ugandesi, la libertà
di informazione è oggi “minacciata un po’ in tutto il mondo” e anche in Uganda sta
subendo crescenti limitazioni. “I media – sottolinea il testo - devono essere usati
per costruire e sostenere i diversi settori della comunità umana: economico, politico,
culturale educativo e religioso”. Inoltre, le informazioni da essi fornite devono
essere al servizio del bene comune e della società. Quest’ultima ha infatti diritto
a un’informazione fondata sulla “verità, la libertà, la giustizia e la solidarietà”,
come afferma la Dottrina sociale della Chiesa. Sull’importanza di un sistema dell’informazione
libero in vista del voto del 2011 si era soffermato il documento finale dell’ultima
plenaria dei vescovi a giugno, in cui avevano sottolineato che la libertà di informazione
e di espressione “in una società veramente moderna e democratica, è di tutti i cittadini,
sia singoli che organizzati”. (A cura di Lisa Zengarini)