2010-09-03 16:02:18

Conclusi i nuovi lavori di manutenzione della Cappella Sistina


All'alba del 10 agosto si è finalmente conclusa la "spolveratura" della Cappella Sistina. Dalla metà dello scorso mese di luglio – si legge in un articolo del direttore dei Musei Vaticani Angelo Paolucci, pubblicato dall’Osservatore Romano - una trentina di specialisti si è alternata sulle pareti del luogo d'arte forse più conosciuto e di conseguenza più usato e “consumato” del mondo. Ha coordinato l'impresa Vittoria Cimino responsabile dell'Ufficio del Conservatore nei Musei Vaticani. Lavorando sui ponteggi metallici montati e smontati ogni sera, sospesi come astronauti in cima alla piattaforma del "ragno", la gru mobile e snodabile che porta l'operatore fino a venti metri d'altezza a contatto di occhi e di mani con i Profeti e con le Sibille di Michelangelo, i restauratori hanno rimosso quantità inimmaginabili di polveri e di sedimenti che quattro anni di visite della Sistina, alla media di ventimila visitatori al giorno, vi avevano depositato. "Oggi – spiega il direttore dei Musei Vaticani – il problema di questo luogo mitico è rappresentato dalla pressione antropica eccessiva (e quindi bisognosa di rettifiche e di compensazioni ambientali di proporzionata efficacia), dal non più adeguato controllo climatico, dall'insufficiente abbattimento degli inquinanti”. “Se vogliamo conservare la Sistina in condizioni accettabili per le prossime generazioni, è questa la sfida che dobbiamo vincere”. Agli uomini del nostro tempo - diceva Giovanni Urbani il grande teorico della conservazione preventiva - non è dato produrre capolavori d'arte paragonabili a quelli del passato. “Non ci sono e non ci saranno, ai nostri giorni, nuovi Michelangelo e nuovi Raffaello”. Possiamo però dispiegare – conclude Angelo Paolucci - per la conservazione del patrimonio, risorse di creatività e di intelligenza non inferiori a quelle che quei grandi hanno messo in opera nel fare arte. Perché le opportunità offerteci dalla scienza e dalla tecnica sono oggi virtualmente infinite”. (A.L.)







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