Villaggi cristiani e indù pakistani allagati intenzionalmente: la conferma ufficiale
La notizia era stata data un paio di giorni fa sempre dall’agenzia Fides, che oggi
ha avuto nuove conferme: in Pakistan, Paese in ginocchio a causa delle inondazioni
provocate dalle piogge monsoniche, alcuni villaggi abitati da cittadini cristiani
e indù vengono allagati intenzionalmente per salvare dall’acqua i terreni di notabili
e grandi proprietari terrieri. Un fenomeno denunciato dalle Ong che operano nel territorio
e che aggiunge sofferenza e frustrazione al dolore della popolazione, già duramente
provata. La conferma è arrivata dall’ambasciatore del Pakistan all’Onu, Abdullah Hussain
Haroon: “Vi sono prove che i proprietari terrieri hanno fatto costruire barriere che
deviano l’acqua verso i villaggi indifesi di poveri agricoltori”, ha dichiarato alla
Bbc, chiedendo al governo un’indagine ufficiale. Oltre al caso del villaggio cristiano
di Khokharabad, si segnalano i casi di altri quattro villaggi nella provincia del
Sindh: Mirpur Bathoro, Jati, Dharo e Laiqpur, abitati da minoranze cristiane e indù
e dove circa 2800 famiglie sono rimaste senza casa e senza terra. Drammatica la testimonianza
del capo-villaggio di Jati: “Ancora una volta la forza dei potenti schiaccia i poveri
– ha detto – siamo trattati come bestie e non riceviamo alcuna considerazione dal
governo”. Un caso simile si è verificato a Jacobabad, sempre nella provincia del Sindh:
qui i villaggi nei dintorni di Shikapur sono stati allagati per evitare che le acque
raggiungessero la città. (R.B.)