India: la Chiesa accusa il governo dell’Orissa di inadempienza per le violenze anti-cristiane
A due anni di distanza dai pogrom anticristiani perpetrati dagli estremisti indù nel
distretto di Kandhamal, il governo dell’Orissa non ha fatto nulla per “asciugare le
lacrime e sanare le ferite” aperte nella comunità cristiana locale. È il duro atto
di accusa contenuto in una dichiarazione congiunta dell’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar,
mons. Raphael Cheenath e dell’Orissa Minority Forum, un’associazione per la difesa
delle minoranze in questo Stato indiano. Il bilancio delle violenze che sconvolsero
Kandhamal e altri distretti tra l’agosto e l’ottobre del 2008 – lo ricordiamo – fu
drammatico: più di 80 morti, 450 villaggi colpiti, quasi 5. 000 case distrutte;
236 chiese e 36 fra conventi, istituti e aule religiose demolite. Gli strascichi di
quelle violenze continuano ancora oggi. Secondo mons. Cheenath, la speranza di ottenere
giustizia e un giusto risarcimento delle vittime si è dimostrata sinora vana: “La
comunità cristiana aggredita e impoverita – afferma - è oggi vulnerabile, mentre il
governo dell’Orissa continua a negare l’evidenza, rifiutando di riconoscere l’esistenza
stessa di una crisi e di intervenire”. Questo mentre da fonti autorevoli giungono
notizie “di casi di traffici umani e di violenze sessuali”. A confermare il clima
di terrore in cui continua a vivere la comunità cristiana – rileva la nota, ripresa
dall’agenzia cattolica indiana Sarnews - è l’intensificarsi dell’esodo di profughi
dall’area. Inoltre, le cifre stanziate per risarcire gli enormi danni economici subiti
dalle vittime che hanno visto distruggere le loro attività sono risibili. Mentre il
Governo dell’Orissa è pronto a risarcire alcune delle imprese danneggiate, “la stessa
amministrazione dimostra un atteggiamento abbietto verso le minoranze, che la dice
lunga sulle sue intenzioni nei loro confronti”. La nota torna quindi a chiedere alle
autorità dell’Orissa la riapertura delle inchieste per assicurare alla giustizia tutti
i responsabili e di garantire adeguate protezioni alle vittime e ai testimoni prima,
durante e dopo i processi. Proprio per ricordare le vittime di questi e di altri
massacri contro i cristiani in India, la Chiesa in India – come è noto - ha celebrato
il 29 agosto una speciale Giornata nazionale dei martiri indiani, indetta dalla la
Commissione per l’Ecumenismo in seno alla Conferenza episcopale. (L.Z.)