2010-09-01 14:43:10

India: la Chiesa accusa il governo dell’Orissa di inadempienza per le violenze anti-cristiane


A due anni di distanza dai pogrom anticristiani perpetrati dagli estremisti indù nel distretto di Kandhamal, il governo dell’Orissa non ha fatto nulla per “asciugare le lacrime e sanare le ferite” aperte nella comunità cristiana locale. È il duro atto di accusa contenuto in una dichiarazione congiunta dell’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, mons. Raphael Cheenath e dell’Orissa Minority Forum, un’associazione per la difesa delle minoranze in questo Stato indiano. Il bilancio delle violenze che sconvolsero Kandhamal e altri distretti tra l’agosto e l’ottobre del 2008 – lo ricordiamo – fu drammatico: più di 80 morti, 450 villaggi colpiti, quasi 5. 000 case distrutte; 236 chiese e 36 fra conventi, istituti e aule religiose demolite. Gli strascichi di quelle violenze continuano ancora oggi. Secondo mons. Cheenath, la speranza di ottenere giustizia e un giusto risarcimento delle vittime si è dimostrata sinora vana: “La comunità cristiana aggredita e impoverita – afferma - è oggi vulnerabile, mentre il governo dell’Orissa continua a negare l’evidenza, rifiutando di riconoscere l’esistenza stessa di una crisi e di intervenire”. Questo mentre da fonti autorevoli giungono notizie “di casi di traffici umani e di violenze sessuali”. A confermare il clima di terrore in cui continua a vivere la comunità cristiana – rileva la nota, ripresa dall’agenzia cattolica indiana Sarnews - è l’intensificarsi dell’esodo di profughi dall’area. Inoltre, le cifre stanziate per risarcire gli enormi danni economici subiti dalle vittime che hanno visto distruggere le loro attività sono risibili. Mentre il Governo dell’Orissa è pronto a risarcire alcune delle imprese danneggiate, “la stessa amministrazione dimostra un atteggiamento abbietto verso le minoranze, che la dice lunga sulle sue intenzioni nei loro confronti”. La nota torna quindi a chiedere alle autorità dell’Orissa la riapertura delle inchieste per assicurare alla giustizia tutti i responsabili e di garantire adeguate protezioni alle vittime e ai testimoni prima, durante e dopo i processi.
Proprio per ricordare le vittime di questi e di altri massacri contro i cristiani in India, la Chiesa in India – come è noto - ha celebrato il 29 agosto una speciale Giornata nazionale dei martiri indiani, indetta dalla la Commissione per l’Ecumenismo in seno alla Conferenza episcopale. (L.Z.)







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