L’arcivescovo di San Salvador plaude al presidente Funes per le sue scelte a favore
della vita
Mons. Luis Escobar Alas, arcivescovo di San Salvador, nella conferenza stampa della
domenica, occasione in cui, dopo la Santa Messa, parla con i giornalisti sugli eventi
principali della settimana, si è complimentato con il presidente della Repubblica
Maurcio Funes, che ha confermato la sua decisione di non promuovere in nessun modo
la revisione della legislazione che depenalizza l'aborto nel Paese. Lo scorso 24 agosto,
Funes, aveva pubblicamente esautorato "l'Istituto salvadoregno per lo sviluppo della
donna" (Isdemu) che, nel corso del "Consenso di Brasilia" aveva firmato un documento
a favore della promozione dell'aborto. "La condotta del presidente in favore della
vita, ha osservato l'arcivescovo, è coerente con quanto aveva detto nel corso della
sua campagna elettorale. Ricordo che al riguardo la Chiesa sarà sempre molto attenta
e vigilante affinché la legislazione protegga sempre la vita, il primo diritto delle
persone". Commentando il "Consenso di Brasilia" il presule si è dichiarato contrario
ad altri accordi come per esempio la facilitazione dell'acceso ai contracettivi da
parte dei giovani anche perché, ha aggiunto, "non offrono le garanzie che paventano
e a volte sono vettori di malattie contagiose". Mons. Escobar Alas d'altra parte ha
commentato positivamente le modifiche proposte alla legge sul consumo di bevande alcoliche,
che saranno caricate da nuove pesanti imposte, "poiché è chiaro, ha detto, che l'alcool
causa molti danni alla società e all'economia del nostro popolo, oltre al costo che
il Paese deve sopportare nell'ambito del sistema sanitario". Prima di concludere l'arcivescovo
di San Salvador ha detto che la Chiesa salvadoregna si somma alle preghiere che il
Papa ha chiesto per la serenità e la salvezza dei minatori cileni in attesa di essere
soccorsi e con riferimento alla strage di 72 immigrati in Messico, a Tamaulipas, e
tra i quali ci sono alcuni salvadoregni, mons. Escobar Alas ha sollecitato "da parte
del governo del Messico e del Salvador inchieste chiare fino in fondo per conoscere
la verità". Si deve sempre ricordare, ha precisato, che sono persone "che fuggono
non per turismo, bensì alla ricerca di un modo per sopravvivere. "Se il governo fosse
in grado di offrire sufficienti fonti di lavoro, e risorse per costruirsi il proprio
futuro, nessun giovane sarebbe costretto ad emigrare dal proprio Paese". (A cura
di Luis Badilla)