L'Onu: forze ruandesi responsabili dei massacri in Congo negli anni '90
Il governo del Rwanda minaccia l'Onu di ritirare le proprie truppe dalle forze di
pace internazionali se pubblicherà un rapporto in cui denuncia che le forze ruandesi
si sarebbero rese protagoniste di "gravi violazioni dei diritti umani e del diritto
internazionale" nella Repubblica Democratica del Congo negli anni '90. Il rapporto,
di prossima pubblicazione, è opera dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per
i diritti umani. Nel dossier - di cui il quotidiano francese ‘Le Monde’ anticipa alcuni
passaggi - sono raccolte testimonianze dirette e prove di crimini contro l’umanità
commessi dalle forze ruandesi in Congo. Crimini legati al dramma del genocidio in
Rwanda, come sottolinea al microfono di Emanuela Campanile, il direttore
delle riviste delle Pontificie Opere Missionarie, padre Giulio Albanese:
R. - Il genocidio,
iniziato nel 1994 in Rwanda con l’abbattimento dell’aereo dell’allora presidente Juvenal
Habyarimana, è andato avanti dal 1994 al 2004. Questo è davvero sconcertante, anche
perché viene sempre enfatizzato, dalla grande stampa, l’eccidio perpetrato dagli Interahamwe
– l’ex gruppo delle Forze armate ruandesi (Far) del presidente Habyarimana - che certamente
hanno massacrato centinaia di migliaia di Tutsi e, si dice, Hutu moderati. La verità,
però, è che successivamente c’è stata la vendetta perpetrata dai vincitori.
D.
- Il rapporto dell’Onu, dunque, accusa le forze ruandesi ed anche una serie di alleati
locali…
R. - Perché in effetti, quando nell’ottobre del 1996 un certo
Laurent-Désiré Kabila - che fino a quel momento era un illustre sconosciuto - iniziò
con il suo movimento la marcia dal Rwanda verso Kinshasa, con l’intento dichiarato
di destituire l’allora presidente zairese Mobutu Sese Seko, erano davvero in pochi
a credere nella riuscita di questa marcia. Questo fu possibile proprio grazie all’intervento
ruandese, al fatto che l’esercito del Rwanda ha sostenuto l’iniziativa di Kabila.
Non vi è dubbio che da quando Kabila prese il potere - nel maggio del 1997 - iniziarono
le stragi nei confronti dei rifugiati Hutu, che erano nel settore orientale dell’ex
Zaire.
D. - Dopo la diffusione di questo rapporto, quali saranno le
relazioni tra Rwanda, Repubblica Democratica del Congo ed Onu?
R. -
Qualcosa sta cambiando anche perché, indubbiamente, lo scenario geopolitico nella
regione dei Grandi Laghi sta subendo dei mutamenti, soprattutto con l’ingresso della
Cina. Quello che c’è da augurarsi è che davvero, in Rwanda, possa esserci un processo
di riconciliazione nazionale, perché il popolo ruandese ha troppo sofferto, come anche
il popolo dell’ex Zaire, la Repubblica Democratica del Congo. La gente chiede di vivere
in pace. Questa è un’istanza che non può essere disattesa.