2010-08-30 15:28:23

L'Onu: forze ruandesi responsabili dei massacri in Congo negli anni '90


Il governo del Rwanda minaccia l'Onu di ritirare le proprie truppe dalle forze di pace internazionali se pubblicherà un rapporto in cui denuncia che le forze ruandesi si sarebbero rese protagoniste di "gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale" nella Repubblica Democratica del Congo negli anni '90. Il rapporto, di prossima pubblicazione, è opera dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Nel dossier - di cui il quotidiano francese ‘Le Monde’ anticipa alcuni passaggi - sono raccolte testimonianze dirette e prove di crimini contro l’umanità commessi dalle forze ruandesi in Congo. Crimini legati al dramma del genocidio in Rwanda, come sottolinea al microfono di Emanuela Campanile, il direttore delle riviste delle Pontificie Opere Missionarie, padre Giulio Albanese: RealAudioMP3

R. - Il genocidio, iniziato nel 1994 in Rwanda con l’abbattimento dell’aereo dell’allora presidente Juvenal Habyarimana, è andato avanti dal 1994 al 2004. Questo è davvero sconcertante, anche perché viene sempre enfatizzato, dalla grande stampa, l’eccidio perpetrato dagli Interahamwe – l’ex gruppo delle Forze armate ruandesi (Far) del presidente Habyarimana - che certamente hanno massacrato centinaia di migliaia di Tutsi e, si dice, Hutu moderati. La verità, però, è che successivamente c’è stata la vendetta perpetrata dai vincitori.

D. - Il rapporto dell’Onu, dunque, accusa le forze ruandesi ed anche una serie di alleati locali…

R. - Perché in effetti, quando nell’ottobre del 1996 un certo Laurent-Désiré Kabila - che fino a quel momento era un illustre sconosciuto - iniziò con il suo movimento la marcia dal Rwanda verso Kinshasa, con l’intento dichiarato di destituire l’allora presidente zairese Mobutu Sese Seko, erano davvero in pochi a credere nella riuscita di questa marcia. Questo fu possibile proprio grazie all’intervento ruandese, al fatto che l’esercito del Rwanda ha sostenuto l’iniziativa di Kabila. Non vi è dubbio che da quando Kabila prese il potere - nel maggio del 1997 - iniziarono le stragi nei confronti dei rifugiati Hutu, che erano nel settore orientale dell’ex Zaire.

D. - Dopo la diffusione di questo rapporto, quali saranno le relazioni tra Rwanda, Repubblica Democratica del Congo ed Onu?

R. - Qualcosa sta cambiando anche perché, indubbiamente, lo scenario geopolitico nella regione dei Grandi Laghi sta subendo dei mutamenti, soprattutto con l’ingresso della Cina. Quello che c’è da augurarsi è che davvero, in Rwanda, possa esserci un processo di riconciliazione nazionale, perché il popolo ruandese ha troppo sofferto, come anche il popolo dell’ex Zaire, la Repubblica Democratica del Congo. La gente chiede di vivere in pace. Questa è un’istanza che non può essere disattesa.







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