2010-08-30 15:05:16

Cile: si lavora senza tregua per salvare i 33 minatori intrappolati a 700 metri di profondità


Si lavora senza tregua nel deserto di Atacama in Cile per portare al più presto in salvo i 33 minatori intrappolati nell’impianto di San Josè a 700 metri di profondità. Ieri la preghiera del Papa all’Angelus per il buon esito delle operazioni che si annunciano complesse. Da oggi, infatti, dovrebbe iniziare lo scavo della galleria verticale che impiegherà non meno di tre mesi per raggiungere gli operai. Contemporaneamente però si valuta un piano alternativo che potrebbe ridurre i tempi. Si tratta dell’impiego di una seconda macchina perforatrice che amplierebbe un condotto già esistente, fino a 660 metri dov’è un’officina che i minatori possono già ora raggiungere. Su questa ipotesi e sui rischi che comporta Gabriella Ceraso ha chiesto il parere di Michele Angus, geologo dirigente del Cnr:RealAudioMP3

R. – Io la ritengo una cosa buona, anzi, una cosa che da subito bisognava vedere, perché sicuramente questo accelererebbe i tempi del soccorso, perché chiaramente è una galleria già preesistente. Però attenzione, c’è pericolo di crolli: praticare un foro di maggiore diametro con una macchina che creerà quindi delle vibrazioni, ha dei rischi superiori di un foro di piccola dimensione come quello che hanno già fatto e che oggi consente ai soccorritori di arrivare giù ai minatori.

D. – C’è anche comunque una componente di rischio legata alla geologia proprio delle miniere di oro e rame...

R. – Questa miniera è in terreni di tipo vulcanico con grosse fratturazioni, perché questi filoncelli di rame e oro si formano proprio all’interno di queste fratture. Quindi, non è che i terreni siano molto compatti.

D. – E’ possibile che parte della responsabilità di quanto è accaduto sia nella inosservanza delle misure di sicurezza, di questa come in altre miniere in Cile?

R. – Io non sono a conoscenza del piano di sicurezza in quella miniera, però le posso dire una cosa: che di solito l’oro e il rame in Cile, lo coltivano e lo cavano a cielo aperto. Adesso sono andati nei sotterranei, a cavarlo, perché come ben si sa, i prezzi dell’oro in questo momento sono saliti molto, quindi, non è escluso che per andare a prendere questo oro, anche in sotterraneo, si siano trascurate delle misure di sicurezza. Fare una miniera, cioè costruire una miniera, non a caso si chiama “arte mineraria”, perché è un’operazione proprio di arte, d’esperienza...

D. –Quando parla di sicurezza cosa intende? Controlli, ispettori...

R. – Certo, certo controlli di sicurezza, l’armamento delle gallerie, quindi fare delle opere di consolidamento, i sistemi di areazione della miniera...

D. – Infatti, secondo alcune critiche, sarebbe mancata la scala di emergenza nei corridoi di ventilazione. Che cosa è questa scala?

R. – Si chiamano fornelli nelle nostre miniere, e sono delle scale verticali che consentono di accedere da un livello all’altro della miniera, da una galleria all’altra. Sono dei passaggi molto stretti.

D. – La presenza di questa scala, avrebbe potuto salvare in questo caso i minatori...

R. – ...salvo che i crolli non si fossero verificati proprio in quelle zone che gli impedivano l’accesso a queste scale d’emergenza.







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