Ucraina: messaggio del cardinale Husar per il sinodo della Chiesa greco-cattolica
Evangelizzazione e migrazione, sono i temi principali sul tappeto in occasione del
sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che si terrà a Lviv dal 2 al 9 settembre.
"Si tratta di un evento molto importante nella vita della Chiesa — ha scritto il cardinale
Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, nel messaggio inviato per l'occasione
ai fedeli — poiché il sinodo riunisce tutti i nostri vescovi dell'Ucraina e della
diaspora per riflettere insieme sui bisogni della nostra chiesa e prendere le adeguate
decisioni". Per quanto riguarda il tema dell'evangelizzazione, "prenderemo in considerazione
— ha detto il porporato — come aiutare le persone a incontrare Gesù Cristo attraverso
il nostro esempio e le nostre parole fraterne". Nell'approfondire la questione della
migrazione, si presterà invece attenzione "ai nostri emigranti, specialmente a coloro
che risiedono in Paesi dove non esistono strutture greco-cattoliche, e a come essi
possono rimanere fedeli alla loro chiesa e alle loro tradizioni". Il cardinale Husar
chiede ai credenti di pregare il Padre Nostro e l'Ave Maria per le intenzioni del
sinodo e per la sua buona riuscita. Il suo messaggio è stato letto dai sacerdoti nelle
chiese durante le liturgie di ieri e oggi. Il capo dei greco-cattolici ucraini spiega
così l'importanza della preghiera: "Il sinodo non è un parlamento dove si decide qualcosa
a maggioranza. Un sinodo è la ricerca della volontà di Dio da parte di coloro ai quali
è affidata la guida della Chiesa". Per la festa dell'indipendenza dell'Ucraina, celebrata
martedì scorso, il cardinale Husar ha inviato un messaggio che è stato letto durante
la liturgia, svoltasi nella chiesa dell'Annunciazione. Anche in quell'occasione, il
porporato ha parlato dell'importanza della preghiera: "Per la celebrazione dell'indipendenza
nazionale e per altri importanti eventi — afferma — dobbiamo guardare non solo ai
principi laici di comportamento ma anche ai concetti della fede", poiché "il nostro
atteggiamento e il nostro rispetto dei doveri civili devono essere costruiti sulla
legge divina. La nostra vita civile deve seguire l'ordine divino e non la situazione
politica". Questo significa che ogni membro della comunità, a prescindere dal suo
stato, deve preoccuparsi del bene del prossimo. La mancanza di rispetto dei diritti
del prossimo, qualunque sia la ragione (disinteresse, pigrizia, paura, ricerca del
bene personale), significa resistere alla volontà divina, proprio come — ha detto
il cardinale Husar — si fa con "l'uso insidioso della debolezza umana attraverso la
corruzione, l'ingiustizia, la manipolazione o l'inganno, per raggiungere il soddisfacimento
dell'interesse personale". Infine, l'arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč invita i fedeli
a leggere con particolare attenzione i profeti Isaia e Geremia, i quali, "come voce
della verità divina, hanno esposto agli uomini i peccati e ricordato alle autorità
che tale comportamento porta alla rovina di una nazione". (T.C.)