2010-08-29 14:20:38

Le solenni celebrazioni della 716.ma Perdonanza Celestiniana. Stasera la conclusione


E’ stato il cardinale Walter Kasper a presiedere ieri pomeriggio, a L’Aquila, le celebrazioni per la 716.ma “Perdonanza Celestiniana”, rito collegato all’elezione al soglio di Pietro del Papa Celestino V e all’indulgenza plenaria concessa ai partecipanti all’Incoronazione del Pontefice, avvenuta il 29 agosto 1294. La Messa concelebrata nel Piazzale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio ha visto anche la chiusura dell’“Anno Celestiniano” – indetto per commemorare gli 800 anni della nascita Celestino V – e il rito di apertura della Porta Santa. Questa sera, sarà l’arcivescovo de L’Aquila, Giuseppe Molinari, a presiedere la Santa Messa di conclusione della Perdonanza, con il rito di chiusura della Porta Santa. Dal capoluogo abruzzese, il servizio del nostro inviato, Giancarlo La Vella: RealAudioMP3

Anche quest’anno la Perdonanza offre significati ed emozioni del tutto particolari. La conclusione dell’Anno Celestiniano, presieduta ieri dal cardinale Walter Kasper, con l’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, ma anche le ferite ancora evidenti del terremoto del 6 aprile 2009, che la città dell’Aquila mostra a quanti in queste ore, a migliaia, vengono qui a lucrare l’indulgenza plenaria, celebrando quest’atto di fede voluto da Papa Celestino V 716 anni fa e che ancora oggi nel percorso di riconciliazione con il Signore, appare all’insegna dei concetti di misericordia e perdono.

Questi gli aspetti evidenziati dal cardinale Walter Kasper, ieri nella Santa Messa che ha iniziato ufficialmente le celebrazioni della Perdonananza di quest’anno. Il messaggio del perdono e della misericordia è un messaggio di speranza, ha detto il porporato nell’omelia:

“'Dio è Padre di misericordia e di conforto; lui conforta in ogni necessità', dice San Paolo. Con la misericordia Dio ci dà sempre di nuovo una chance, ci concede una nuova opportunità, un nuovo inizio. È di questo conforto e di questo incoraggiamento che abbiamo bisogno. Nel segno della misericordia di Dio si ha la forza ed il coraggio di ricostruire le case e le chiese della vostra città; la misericordia di Dio ci dà anche la forza di ricostruire la casa spirituale della città, della vita spirituale del nostro paese e della nostra Chiesa.

La ricostruzione materiale – ha detto ancora il cardinale Kasper – non deve far dimenticare però la ricostruzione spirituale, proprio nel rispetto del messaggio di Papa Celestino che alla Chiesa del 13.mo secolo – ricca, potente, mondana, ma in grave crisi interiore – chiedeva una svolta urgente, una ricostruzione e un rinnovamento spirituale appunto. Anche oggi – ha sottolineato il cardinale Kasper – questa esigenza è di grande attualità:

"Oggigiorno, in una situazione per molti aspetti diversa da quella del tredicesimo secolo, anche noi siamo segnati in Europa da una crisi della fede e della vita cristiana forse più profonda e più preoccupante di allora. La tentazione della mondanità incombe anche oggi nella Chiesa e nella nostra vita. L’Europa si sta allontanando da Dio e dalle sue radici cristiane. Più che mai, anche oggi, il messaggio di Papa Celestino, di penitenza, di perdono e di conversione interiore è attuale per prendere speranza e coraggio per la ricostruzione spirituale. Bisogna dunque pregare: 'Chiediamo misericordia e perdono'”.

Per ricostruire – ha poi detto il porporato – dobbiamo rimettere Dio al primo posto facendo di Lui il centro della nostra esistenza: solo così possiamo rendere solida l’edificazione della nostra vita personale e sociale e questo percorso è rappresentato dall’unica via verso il Signore, descritta qui all’Aquila poprio dal passaggio attraverso la Porta Santa:

"Nella nostra società d’oggi ci sono molte porte, attraverso le quali siamo invitati ad entrare da una pressante propaganda commerciale e dai mass media, porte che ci promettono facile accesso ad una vita apparentemente felice senza Dio e senza Gesù Cristo, porte aperte a falsi idoli moderni: idoli del denaro, idoli del consumo, idoli della moda, idoli del piacere… Lui è la porta alla vera vita, la porta per la ricostruzione della vita spirituale. Lui è la via, la verità e la vita".

Al cardinale Kasper, aveva rivolto il saluto di tutta la Chiesa dell’Aquila l’arcivescovo della città mons. Giuseppe Molinari. Forte la richiesta di preghiera del presule per quanti soffrono ancora oggi le conseguenze del sisma:

"Nel nostro cuore di aquilani, in questi sedici mesi, si sono alternati tanti pensieri e tante emozioni. Abbiamo sperimentato l’angoscia, la paura e il dolore. Ma anche la vicinanza e la solidarietà di tanti fratelli, di tutta l’Italia. Abbiamo sperimentato la morte nel cuore, per le nostre chiese, le nostre case e i nostri monumenti, che non ci sono più. Ma abbiamo anche sognato - e continuiamo a sognare - che un giorno, abbastanza vicino, la nostra città possa risorgere. Eminenza, preghi il Signore, insieme con noi, perché questo sogno possa realizzarsi. E possa realizzarsi presto. Sappiamo che è un sogno difficile. Ma per chi ha fede tutto possibile".

E proprio il tema della difficile ricostruzione è stata ieri evidenziato da parte della popolazione che ha voluto chiedere ai rappresentanti del governo, anche con qualche momento di tensione, tempi più brevi per un ritorno quanto più possibile celere alla normalità.

Stasera infine, dopo la celebrazione Eucaristica in Santa Maria di Collemaggio, il rito di chiusura della Porta Santa presieduto da mons. Molinari e il corteo di rientro della Bolla, il documento con cui Celestino V il 29 agosto 1294 indisse il rito della Perdonanza

Ieri sera, il ministro provinciale dei Frati minori cappuccini d’Abruzzo, padre Carmine Ranieri, ha presieduto nella Basilica Santa Maria di Collemaggio all’Aquila, nell’ambito dei riti per la Perdonanza 2010, la celebrazione eucaristica per i volontari e gli scout. Al microfono di Fabio Colagrande, il religioso si sofferma sul significato della parola perdono: RealAudioMP3

R. - La parola perdono è una di quelle espressioni perenni che costellano il cielo cristiano. Quindi, direi che per questo popolo martoriato da questa triste vicenda è un messaggio di forte speranza e di incoraggiamento.

D. - Come è oggi lo stato d’animo della gente aquilana?

R. - C’è molta tenacia e molto desiderio di ristabilirsi qui suo territorio, di far ripartire l’economia. Di riappropriarsi della propria città, della propria identità di cittadini aquilani.

D. - Anche grazie alla fede, su ricordi di quelle sofferenze si può ricostruire, si può basare la rinascita, il cammino in qualche modo di Resurrezione di questa città?

R. - E’ soprattutto grazie alla fede. E’ questa la sorgente dalla quale attingere per una rinascita e uno sviluppo ulteriore di questo luogo.

D. - Quale messaggio ai volontari, agli scout, ai giovani?

R. - Che i valori della solidarietà si radichino sempre più alla sorgente del Vangelo, capace di chiamare fratello e tendere la mano a chiunque nell’ora della necessità.

D. - Quale preghiera fa padre Carmine per l’Aquila e per i suoi cittadini, in occasione di questa Perdonanza 2010?

R. - Posso formulare questo augurio: di avere sempre il cuore grato a Dio e, con umiltà, di poter percorrere le sue vie.







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