2010-08-28 10:57:15

Nepal: preoccupazione per il futuro della libertà religiosa


Cresce tra i cristiani e le altre minoranze religiose in Nepal la preoccupazione per il futuro della libertà religiosa nel Paese, da quasi due mesi senza governo, dopo le dimissioni del premier Madhav Kumar Nepal, rassegnate il 30 giugno scorso. Il timore è che l’attuale stallo politico e il continuo rinvio dell’approvazione della sua prima Costituzione democratica, possano rimettere in discussione la laicizzazione del Paese avviata nel 2006, dopo la crisi che ha portato alla fine della monarchia. Crescono, infatti, le pressioni di alcune frange induiste che vorrebbero ripristinare l’induismo come religione di Stato. La questione è stata al centro di un forum interreligioso organizzato nei giorni a Kathmandu dalla comunità cattolica, durante il quale una cinquantina di sacerdoti, religiosi e religiose hanno potuto confrontare le loro preoccupazioni con altri esponenti cristiani, musulmani, buddisti e indù. Nei vari interventi si è parlato del crescente pericolo del fondamentalismo che minaccia la pace religiosa in Nepal. I partecipanti hanno convenuto sull’importanza di difendere la pari dignità di tutte le religioni nel Paese, poiché “i problemi cominciano proprio quando una religione rivendica la propria superiorità su un’altra”. Soddisfatto dell’incontro il coordinatore dell’iniziativa, il padre gesuita Jomon Jose: “Spero che questo scambio aiuterà i cattolici a ricordarsi di dare un contributo attivo all’attuale dibattito e a fare sentire le proprie opinioni”, ha detto in un’intervista all’agenzia Ucan. La presenza cattolica in Nepal, Paese per l’80 per cento indù, risale agli anni ’50, quando i Gesuiti aprirono una scuola nella capitale Kathmandu. Fino al 2006 la Chiesa ha concentrato le sue attività soprattutto nel campo sociale ed educativo, attività che ha sempre svolto con una certa discrezione a causa del divieto posto ai missionari cattolici di fare proselitismo. Prima di questa data, infatti, le conversioni da una religione all’altra erano illegali e punibili anche con il carcere. Oggi i cattolici sono circa 7.500 su una popolazione di 28,5 milioni di abitanti. In tutto i cristiani sono circa un milione e mezzo. I musulmani, invece, sono pari al 4 per cento della popolazione. (L.Z.)







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