2010-08-28 15:15:11

L’Iran frena sulla lapidazione della donna condannata per adulterio


Ancora nessuna decisione finale sulla lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana, madre di due figli, condannata per adulterio e omicidio. Lo ha fatto sapere il Ministero degli esteri di Teheran, dopo la mobilitazione contro la condanna da parte di tutto il mondo occidentale. Proteste anche dall’Unione Europea, dopo le sollecitazioni della Francia che è arrivata a chiedere alle autorità di Bruxelles di imporre nuove sanzioni a Teheran se la condanna a morte sarà eseguita. Il ministro degli Esteri dell’Ue, Catherine Ashton, ha proposto di inviare una lettera collettiva di tutti gli Stati membri alle autorità iraniane per chiedere l’abolizione di tali pratiche. E un migliaio di persone si sono radunate oggi nei giardini del Trocadero a Parigi per una manifestazione di sostegno alla donna iraniana condannata a morte per lapidazione.

Afghanistan: offensiva talebana
In Afghanistan, i talebani hanno lanciato una nuova offensiva contro le truppe della coalizione internazionale. Nell’attacco a due basi della Nato nella provincia di Khos sono morti 14 ribelli. Entrambi gli assalti, alla base Salerno e alla base Chapman, sono stati respinti senza perdite da parte dei militari della Nato. A difendere le postazioni è intervenuta anche l'aviazione. Ieri, in un agguato dei talebani nella provincia di Wardak, due guardie private sono state uccise per sbaglio dai soldati della coalizione.

Somalia v
Nuovi scontri a Mogadiscio, la capitale della Somalia. Almeno 11 i civili hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. Da giorni miliziani di al Shabab, legati ad Al Qaeda, hanno intensificato le operazioni contro le forze governative, con l’obiettivo di prendere il controllo della città. Sale così ad 80 morti il bilancio delle vittime di questa settimana.

Kenya: nuova costituzione
Giornata storica ieri per il Kenya. E’ stata promulgata la nuova Costituzione, frutto di un dibattito interno durato oltre vent’anni. Quella che doveva essere una giornata memorabile per il Paese africano, tuttavia, è stata scandita da aspre polemiche per la presenza del presidente sudanese, Omar el-Bashir, già raggiunto da due mandati di cattura della Corte penale internazionale dell’Aja per crimini di guerra e contro l’umanità, e per l’accusa di genocidio nel Darfur.

Medio Oriente
Per la riuscita dei negoziati israelo-palestinesi – che riprenderanno il prossimo 2 settembre a Washington – servono incontri ogni 15 giorni. Ne è convinto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che condurrà personalmente i colloqui con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. Intanto, si registrano nuove tensioni al confine tra Israele e la Striscia di Gaza: truppe israeliane hanno aperto il fuoco e ferito due palestinesi nei pressi del valico di Erez. Fonti mediche hanno riferito che i due stavano raccogliendo alcuni mattoni nei pressi della barriera di sicurezza che separa lo Stato ebraico dell'enclave palestinese controllata da Hamas.

La Francia chiede la liberazione di Shalit
Nel giorno del 24.mo compleanno di Gilad Shalit, il soldato franco-israeliano prigioniero a Gaza dal 2006, il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha chiesto in un messaggio la sua “liberazione immediata e incondizionata”. La Francia, ha aggiunto il ministro, prosegue “senza sosta l'azione in favore della liberazione” e “mobilita” le proprie reti “nella regione per far passare messaggi di responsabilità a tutti quelli che possono contribuire al suo rilascio”.

Italia: bimbo rom morto in un campo nomadi
Resta in pericolo di vita per almeno altre 48 ore il bimbo rom di tre mesi rimasto gravemente ustionato ieri, dopo l'incendio divampato in un insediamento abusivo di nomadi a Roma che ha purtroppo causato anche la morte del fratellino di tre anni, Marius. E' quanto si apprende da fonti sanitarie del Policlinico Gemelli dove il piccolo è ricoverato. Il rogo è stato causato probabilmente da una candela. Il Comune di Roma ha disposto immediatamente lo sgombero del campo, trasferendo i residenti in una struttura di accoglienza, e ha garantito che i funerali del bambino saranno a carico dell'amministrazione. Intanto, la Procura ha aperto un fascicolo a carico d’ignoti per omicidio e incendio colposi. È un evento che suscita dolore e ci fa vicini a persone troppo spesso stigmatizzate: è quanto dice Paolo Ciani, responsabile del settore nomadi della comunità di Sant’Egidio. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato:RealAudioMP3

R. - E’ un avvenimento terribile, nel senso che la prima cosa di cui tener conto, prima di dire tante parole sui rom, sulla loro situazione, è proprio il dramma umano che ha vissuto questa famiglia di persone giovanissime, che si è vista in un momento morire un figlio e averne un altro in fin di vita in ospedale.

D. - Come mai si continua ad assistere a queste tragedie e sempre, successivamente, a pensare che forse occorrerebbero delle soluzioni?

R. - Il problema è che alle porte di tante città ricche della nostra Europa, e anche alle porte della nostra capitale, c’è ancora gente che vive in queste condizioni: in baracca e sempre a rischio di poter finire, com’è finito questo bambino.

D. - Il sindaco di Roma, Alemanno, ha ribadito che questo è un segnale da seguire per dare un impulso al piano nomadi capitolino…

R. - Io non so esattamente che idea ci fosse sugli abitanti di quel campo. Sicuramente, bisogna pensare a trovare delle soluzioni per persone che nel 2010 vivono ancora in situazioni abitative così precarie. Io credo che Roma, l’Italia, la nostra Europa abbia le possibilità sociali, umane, culturali, economiche per accogliere e integrare un numero di persone relativamente piccolo, che fa parte delle nostre città e del nostro popolo ormai da anni. Non possiamo credere che la soluzione sia solo quella di allontanare o di cacciare, perché abbiamo capito ormai che queste persone sono tra noi. Sarà meglio, per evitare tragedie, trovare il modo di integrarle.

Usa: rallenta l'economia
L’economia Usa sta crescendo poco e si manterrà debole per il resto dell’anno. Per questo, la Federal Reserve – la Banca centrale americana - è pronta ad intervenire ancora, anche con misure non convenzionali. Sono le parole del presidente della Fed, Ben Bernanke, che ieri hanno rassicurato i mercati dopo che i dati sul Prodotto Interno Lordo americano li avevano raggelati.

Russia
Anche la Russia proseguirà con le misure di sostegno per la sua economia. Lo ha detto il premier Putin precisando che il Paese sta uscendo dalla crisi ma che il processo non sarà rapido e che dunque bisogna continuare a realizzare un programma finanziario.

Violenza nel Caucaso russo
Ancora violenza nel Caucaso Russo. Almeno 14 ribelli fondamentalisti sono stati uccisi in due distinti episodi. Nove di loro hanno perso la vita all’alba di oggi nel corso di un blitz nella Repubblica russa del Kabardino-Balkaria. Gli altri cinque sono stati uccisi ieri in Daghestan, in un'operazione di rastrellamento nelle montagne.

Georgia: incidente in miniera
Esplosione in una miniera di carbone in Georgia. Tre operai sono morti, altri sette invece sono rimasti feriti. Secondo le prime indagini, l’incidente è avvenuto per una fuga di metano causata probabilmente da mancate precauzioni. Nello stesso impianto, quattro minatori hanno perso la vita per un incidente avvenuto l’anno scorso.

Cile: al via il salvataggio dei minatori
In Cile, al via tra domani e lunedì prossimi la trivellazione del cunicolo per salvare i 33 minatori intrappolati da oltre tre settimane in una miniera del Paese. Il tunnel, da 66 centimetri, dovrebbe consentire di estrarre gli uomini nel giro di quattro mesi. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 240

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