2010-08-28 12:25:20

India: Giornata dei martiri cristiani nell'anniversario dei massacri in Orissa


Si celebra domani 29 agosto in tutta l’India, nell’avversario dei massacri dell’Orissa, la “Giornata Nazionale dei martiri indiani”. L’evento – riferisce la Fides - è stato istituito per ricordare tutti coloro – sacerdoti, religiosi e laici – che “hanno sacrificato la vita a causa della loro fede in Cristo” e che sono i “moderni martiri” dell’India di oggi. In particolare è stata scelta la data dell’ultima domenica di agosto (che varrà anche per i prossimi anni) per commemorare i cristiani che hanno perso la vita nei massacri dell’Orissa avvenuti alla fine di agosto del 2008, eventi – afferma la Fides - che ancora oggi chiedono giustizia e rischiano di restare impuniti. La proposta della Giornata ha trovato l’accordo unanime di tutte le confessioni cristiane presenti in India e sarà celebrata a livello ecumenico, ricevendo così maggiore forza e visibilità anche a livello sociale e civile. La Commissione per l'ecumenismo della Conferenza episcopale del Paese ha ricordato che “i cristiani hanno un martirologio comune, che include tutti i martiri del ‘900 e del secolo in corso”. Mons. Anil Cuto, vescovo di Jalandhar e presidente della Commissione per l’Ecumenismo, sottolinea: “Il martirio è la più alta forma di amore. Stiamo facendo uno sforzo per ricordare quanti sono morti nel nome del Signore Gesù Cristo. E’ una memoria che vogliamo confermare e continuare a beneficio delle nuove generazioni. La Chiesa cattolica prevede un iter speciale per dichiarare una persona martire, beata o santa. Noi oggi non vogliamo in alcun modo sostituire questa procedura, ma solo ricordare quanti hanno testimoniato e dato la loro vita in nome di Cristo, conservando e preservando la loro sofferenza e il loro sacrificio come un’eredità per le future generazioni”. Padre Anbu, segretario della Commissione per l’Ecumenismo, sottolinea: “Vogliamo rendere onore ai nostri martiri: i cristiani di differenti confessioni che hanno sacrificato la loro vita per la fede. Celebrare questa giornata a livello ecumenico significa rafforzare l’unità fra le Chiese cristiane in India”. In occasione della Giornata è partita una vasta campagna di mobilitazione e di sensibilizzazione di tutti i fedeli cristiani nella nazione, per organizzare speciali preghiere, digiuni, incontri di commemorazione, gesti simbolici di solidarietà come la donazione di sangue negli ospedali. La violenza anticristiana nello Stato indiano ha provocato la profanazione e la distruzione di circa 150 chiese, l'incendio intenzionale di 4.500 abitazioni e danni a 13 scuole cristiane. Circa 53.000 cristiani sono rimasti senza casa. (A.L.)







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