2010-08-28 11:13:51

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


Nella 22.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesù, recatosi a pranzo a casa di uno dei capi dei farisei, racconta la parabola sugli invitati che scelgono i primi posti, esortando invece a mettersi all’ultimo posto. Quindi dice:

«Quando offri un pranzo … non invitare i tuoi amici … né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino ... Al contrario … invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Questa volta Gesù è proprio provocatorio: è stato invitato a casa di un ricco fariseo per pranzare, e prima si mette a ironizzare sulla mania di alcuni di occupare i primi posti, col rischio di essere spostati indietro se arriva un personaggio più importante. E poi dà lezione di stile al fariseo che l’aveva invitato: non invitare chi ti può ricambiare il favore, ma invita poveri, storpi, ciechi e zoppi, cioè chi non ricambierà mai. È tutto il contrario delle nostre abitudini: chi non cerca di farsi notare e di primeggiare? E quando mai si invitano a mensa i poveri senza risorse? Magari una volta all’anno sì, per un sussulto di beneficienza, ma abitualmente no. Meglio di no, troppo complicato. Ma Gesù assicura: se ci si limita al calcolo i conti non tornano mai. Ma chi lascia perdere i vantaggi e i favori interessati, e segue il principio della gratuità, sperpera nell’accogliere, non bada al ritorno, avrà arricchito la sua vita e migliorato la società. La logica del dono senza calcoli è come gettare semi al vento: farà fiorire il cielo, e sarà meno egoista l’umanità. E il Signore ricompenserà largamente.







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