Myanmar: l’arcidiocesi di Yangon punta all’indipendenza economica entro il 2020
Offrire aiuto, invece di riceverlo, ed essere indipendenti dal punto di vista economico:
è l’obiettivo che l’arcidiocesi di Yangon, nell’ex Birmania, vuole raggiungere entro
il 2020. A ribadirlo è stato l’arcivescovo della città, mons. Charles Bo, nel corso
di un seminario di due giorni, dedicato a “La spiritualità della gestione amministrativa
in Myanmar” e conclusosi ieri. “Vorrei porre fine agli aiuti finanziari esterni entro
nove anni”, ha detto il presule, incentrando il suo discorso sul modo in cui le persone
che lavorano per la Chiesa possono arricchire la propria esperienza spirituale operando
responsabilmente nel prendersi cura delle necessità temporali. Per questo, mons. Bo
ha illustrato uno speciale programma che renderà la Chiesa locale non solo capace
di fronteggiare le questioni finanziare, ma anche di essere più attiva e più coinvolgente
sia per i fedeli che per le altre persone. “Vogliamo avviare questo programma in tutte
le parrocchie contemporaneamente – ha spiegato il presule – Ogni parroco, ogni religioso
ed ogni laico deve assumersi le proprie responsabilità ed essere coinvolto nel programma.
Solo allora potremo portarlo a termine”. L’iniziativa sarà portata avanti da collaboratori
esperti del settore, come José Clemente, direttore generale dell’Istituto socio-pastorale
delle Filippine, anch’egli presente al seminario. “Condivideremo la nostra esperienza
- ha detto – nel costruire un sistema di gestione amministrativa delle parrocchie
in cui nessuno è escluso e dove le persone sono valorizzate, apprezzate e ciascuna
mette a frutto i doni di Dio”. Al termine del seminario, un gruppo di 15 partecipanti
è stato selezionato per ricevere una formazione più avanzata per la realizzazione
del programma. (I.P.)