La Chiesa celebra la memoria liturgica di Santa Monica, madre di Sant'Agostino
Una donna tenace, una sposa mite, una madre premurosa: si può sintetizzare così la
figura di Santa Monica, madre di uno dei più grandi Padri della Chiesa d’Occidente,
Sant’Agostino, della quale oggi ricorre la memoria liturgica. Ne è assai nota l’operosità
al fianco del figlio, l’amorevole preoccupazione per i suoi sbandamenti e la forte
fede con la quale ha pregato instancabilmente per la sua conversione. Per questo è
ricordata come modello per le mamme. Ma quali tratti caratterizzano la spiritualità
di Monica, oggi imitata soprattutto dalle monache agostiniane attraverso la regola
del vescovo di Ippona? Tiziana Campisi ne ha parlato con madre Maria Rosa
Guerrini, badessa del monastero di Santa Chiara di Montefalco:
R. - Credo
che Santa Monica sia stata una donna completa: è stata sposa, è stata madre e ha accompagnato
il figlio Agostino anche nei primi passi della sua esperienza monastica, dopo la conversione
avvenuta a Milano. Tutte queste tappe, in fondo, sono state le tappe del suo cammino
di maturazione cristiana e umana. I lineamenti della figura di Monica li traccia Sant’Agostino
nelle Confessioni, nel capitolo IX. Scrive: “Era donna nell’aspetto, virile nella
fede, vegliarda nella pacatezza, materna nell’amore e cristiana nella pietà.” Questo,
penso, è il ritratto di Santa Monica.
D. – Voi monache agostiniane,
vivete secondo la regola di Sant’Agostino, ma quali tratti portate in voi della madre
di Agostino, Monica?
R. – L’amore per la Chiesa, la costanza nella preghiera.
Monica è stata soprattutto una donna di preghiera. Dio le ha affidato il figlio Agostino
e l’ha posta accanto a lui come una sentinella vigile, attenta, non lo ha mollato,
si potrebbe dire. Anche noi, come monache agostiniane, cerchiamo di essere appunto
delle sentinelle vigili per ogni uomo che ci è stato affidato. Infatti, attraverso
la preghiera e la fiducia in Dio, Santa Monica ci insegna proprio questo modo di “piegare”
il cuore di Dio e ottenere misericordia attraverso la preghiera.
D.
– Cosa di Santa Monica, volete lasciare emergere, volete trasmettere a quanti entrano
in contatto con voi?
R. – Un’attenzione, una cura per l’uomo, a livello
spirituale e anche con la vicinanza, l’accoglienza. Santa Monica si prendeva cura
di tutti come se di tutti fosse stata la madre, quindi, ecco, anche questo nostro
modo di essere vicine, attente all’uomo di oggi, è un modo per lasciare emergere ciò
che Monica è stata. Nella conclusione del ricordo che fa di Monica, Agostino scrive:
“Era la serva dei tuoi servi - dice questo al Signore - chiunque la conosceva trovava
in lei motivo per lodarti, onorarti e amarti grandemente, avvertendo la Tua presenza
nel suo cuore, dalla testimonianza dei frutti di una condotta santa”. Ha lasciato
questa presenza di Dio nel cuore che tutti vedevano. È per quanto ha ricevuto da Monica
che Agostino ha potuto parlare nella sua vita ai suoi fedeli attraverso il cuore di
sua madre e allo stesso tempo anche il suo cuore è diventato materno.