New York: la mediazione di mons. Dolan sul progetto di una moschea a Ground Zero
L'arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan – riferisce L’Osservatore Romano
- ha espresso il suo disappunto sulle proteste dello scorso fine settimana in merito
alla costruzione di un centro di cultura islamica con annessa moschea nei pressi di
Ground zero. Dopo un incontro avuto con il Governatore di New York, David Paterson,
per discutere della polemica, l'arcivescovo Dolan ha ribadito la sua preoccupazione
per il modo in cui si sta affrontando la questione, una polemica che a suo dire “mette
in pericolo i valori di tolleranza che caratterizzano i newyorkesi. Credo che abbiamo
bisogno - ha spiegato - di non scontrarci, ma di prendere le distanze e vedere le
cose da un altro punto di vista. Non abbiamo bisogno di proteste, ma di iniziative
di dialogo”. Il presule ha auspicato inoltre che «i newyorkesi condividano i valori
di tolleranza e unità che sono in pericolo», per questo ha chiesto sia ai detrattori
sia ai difensori del progetto di riflettere e dialogare per trovare una soluzione.
Nei giorni scorsi, mons. Dolan si è anche proposto come mediatore. Il presule ha affermato
che fra le sue “maggiori preghiere” vi è la speranza che si raggiunga un compromesso
sebbene siano molti gli americani a ritenere che, pur non avendo sentimenti contrari
al progetto, forse sarebbe auspicabile trovare un altro sito. Nel corso di una conferenza
stampa presso il Centro di accoglienza per i giovani senza tetto gestito dalla Chiesa,
il Covenant House, l'arcivescovo ha espresso l'auspicio che possa essere trovata una
soluzione di compromesso che soddisfi entrambe le parti. Anche il Governatore Paterson
ha criticato i toni della polemica e ha sottolineato che “odia vedere i newyorkesi
scontrarsi”. Allo stesso tempo ha insistito sulla sua volontà di incontrarsi con i
promotori del centro per individuare una nuova area dove poter realizzare la struttura.
“Non voglio dire a nessuno cosa fare dei loro diritti perché non si fa in questo
Paese — ha detto mons. Dolan — però voglio incontrare i promotori del progetto per
discutere la questione”. Anche il Governatore si è detto d'accordo sull'opportunità
di realizzare il centro culturale in un luogo lontano da Ground zero. L'arcivescovo
di New York ha sottolineato di non provare sentimenti di contrarietà nei confronti
del progetto, aggiungendo che potrebbe offrire il suo contributo anche per trovare
un nuovo sito per il luogo di culto. In favore del progetto si è espresso il presidente
americano Barak Obama, appellandosi al principio costituzionale della libertà di culto,
mentre secondo un recente sondaggio della Cnn si oppone il 70% degli americani. Molti
parenti delle vittime dell'11 settembre si sono detti contrari alla realizzazione
di una moschea in tutta la zona di Manhattan in quanto offenderebbe la memoria di
migliaia di persone che hanno perso la vita in quell'orribile attentato. Un sondaggio
realizzato dal “Siena College Research Institute”, sottolinea che il 63% degli elettori
dello Stato di New York sono contrari alla costruzione di una moschea vicino a Ground
zero, anche se il 64% riconosce che i musulmani hanno il diritto costituzionale di
farlo. Secondo, invece, i promotori del progetto, il centro islamico, chiamato Park
51, vuole essere un punto di riferimento per i sei-settecentomila musulmani della
città che al momento non dispongono di strutture di questo genere. Il progetto prevede
la costruzione di una moschea da 2 mila posti, un memoriale delle vittime dell'11
settembre, sale da riunione, piscina e un centro fitness. (R.G.)