Il Consigliere per gli affari religiosi di Obama al Meeting di Rimini: rafforzare
l’impegno nell’educazione e nella famiglia
“Esperienze che educano”: è il titolo di una delle numerose tavole rotonde che hanno
caratterizzato questi primi giorni di lavoro al Meeting di Rimini. Tra i relatori,
anche il reverendo Joshua DuBois, Consigliere per gli affari religiosi del
presidente statunitense, Barack Obama, che si è soffermato sull’importanza della famiglia
e dell’educazione per sconfiggere la povertà e l’emarginazione. A Dubois, la collega
della nostra redazione inglese, Emer McCarthy, ha chiesto di raccontare come
sia nato il suo impegno al fianco del presidente Obama:
R. - The
first time ever… La prima volta in assoluto in cui ho sentito parlare il
presidente è stato nel discorso del 2004, in occasione della Convention nazionale
dei democratici per le presidenziali. In quel discorso aveva parlato del Dio “strepitoso”
che tutti adoriamo nel nostro Paese. La sua fede cristiana è profonda come anche il
suo impegno per una responsabile collaborazione tra fede e vita pubblica.
D.
- Lei è a Rimini per parlare di questioni riguardanti esperienze che educano. Cosa
ha da dire alle persone che stanno partecipando al Meeting?
R. - There’s
no more fundamental crisis we’re facing… La crisi più grave da affrontare
in questo momento è il divario nell’istruzione, specialmente tra ricchi e poveri,
ed è in questo ambito che dobbiamo unire le nostre forze, al di là dei confini nazionali.
Ho anche parlato del ruolo dei genitori nell’educazione: sono loro, infatti, che spesso
conoscono meglio i loro figli e noi dobbiamo fornire loro i mezzi per orientare la
formazione e l’educazione dei loro figli. Infine, ho parlato del ruolo delle organizzazioni
religiose, che si occupano d’istruzione, sia durante l’orario scolastico che nel dopo-scuola.
Certamente, la Chiesa cattolica svolge un lavoro enorme, per rispondere ai bisogni
dei più svantaggiati nel sistema educativo. Quindi, ho tessuto le lodi di questo impegno
e ho illustrato come possiamo rafforzare il ruolo delle organizzazioni basate sulla
fede nel campo dell’istruzione.
D. - Una delle iniziative dell’amministrazione
Obama è stata una campagna focalizzata sulla famiglia, soprattutto su famiglie che
si trovano nel bisogno …
R. - That’s exactly right… Sì, è
vero. C’è una sfida particolare che stiamo affrontando negli Stati Uniti che riguarda
la “paternità”. C’è un tasso estremamente alto, in alcune comunità, di padri assenti
dalle famiglie e di madri che se la devono cavare da sole. Il presidente ha ripetuto
spesso che pur tra le molte responsabilità come presidente, la più importante è quella
di padre delle sue due figlie, e di marito. Per questo, egli vuole affrontare questo
argomento della “paternità” per incoraggiare i padri ad impegnarsi attivamente nella
vita dei loro figli. Ecco, questa è una delle sue priorità ed è una questione alla
quale si dedica molto.
D. - Ma perché coinvolgere i gruppi di fede?
R.
- Because they are so essential… Perché sono veramente essenziali nella
formazione delle famiglie. Non c’è nessuna istituzione che porti le famiglie a stare
insieme con più spirito e profondità della Chiesa. Per questo, Obama chiede alla Chiesa
un impegno ancora maggiore in questa opera di consolidamento della famiglia.
D.
- Un’altra sfida da affrontare tra i leader delle varie fedi negli Stati Uniti, in
particolare i leader musulmani e cristiani, è la controversia sulla moschea a New
York vicino a Ground Zero. Quanto è importante l’educazione anche in questo
contesto?
R. - I think civility is critically important… Io
penso che l’educazione civica rivesta un’importanza fondamentale, come anche il bisogno
di comprensione e di rispetto interreligioso. Direi che in tutto il nostro Paese ci
sia un vero rispetto per le differenze religiose. A volte, incentrarsi sui conflitti
rende la storia più interessante, ma viaggiando nel Paese si nota che in realtà la
grande maggioranza degli americani rispetta profondamente le differenze religiose.
Ovviamente, possono esserci dibattiti accesi, così come adesso, ma alla fine riusciamo
sempre ad accordarci sui principi fondamentali. E penso veramente che il focus al
Meeting di Rimini sia quello di interrogarsi sulle domande fondamentali: quali sono
le cose più importanti nella vita? Quali sono le cose che, giorno dopo giorno, ci
inducono ad essere le persone che Dio vuole che noi siamo? Siamo molto interessati
a continuare il dialogo a questo livello. Il presidente è impegnato personalmente
in una forte collaborazione con la Chiesa.