Giornata di sangue in Iraq: attentati fanno 50 morti e 200 feriti
In Iraq, almeno 60 persone sono morte e quasi 200 sono rimaste ferite in una serie
di autobombe e attentati apparentemente coordinati nel Paese. Le zone interessate
riguardano il nord-est di Baghdad e il sud del Paese. Ce ne parla Marco Guerra:
Non accenna
a placarsi l’escalation di violenze innescata dal ritiro delle truppe combattenti
statunitensi, completato il 19 agosto scorso. Oggi una delle giornate più sanguinose
degli ultimi mesi: l’episodio più grave a Kut, 160 km a sud di Baghdad, dove un kamikaze
si e' scagliato contro un commissariato di polizia uccidendo 26 persone. Stessa dinamica
nella capitale dove un camion imbottito di esplosivo ha causato 15 vittime. Altre
11 persone hanno perso la vita in cinque attacchi in altrettante zone del Paese. L’Iraq
ripiomba, dunque, nell’insicurezza anche a causa del vuoto politico creatosi nei negoziati
tra i partiti, quello laico dell’ex premier Allawi e quello sciita del Primo Ministroal
Maliki, che non trovano un accordo a cinque mesi dalle elezioni per formare un governo
di coalizione. E mentre la politica arranca se ne avvantaggia la militanza. Al-Qaeda
ha appena rivendicato i recenti agguati contro i giudici avvenuti nella capitale.
Il rischio, se i politici non troveranno una soluzione in fretta, è che possa riesplodere
anche la violenza settaria.