Nuova fiammata di violenze in Somalia dopo l’annuncio dell’invio di altri duemila
uomini dell’Unione Africana. Questa mattina, i ribelli integralistiShebaab
hanno attaccato l’hotel Huna di Mogadiscio provocando almeno 32 morti, fra i quali
6 membri del governo. Almeno 30 vittime si sono registrate anche ieri nei combattimenti
che hanno imperversato fra le strade della capitale. Il servizio di Elisa Castellucci:
Miliziani
dei Giovani Mujahdin hanno fatto irruzione nell’hotel Huna, nei pressi del palazzo
presidenziale di Mogadiscio, sparando e lanciando granate prima di farsi esplodere.
Alcuni sopravvissuti parlano di una vera e propria carneficina. Il vice primo ministro
riferisce che tra le oltre 30 vittime ci sarebbero almeno 6 deputati e membri dell’esecutivo.
La dinamica dei fatti e il bilancio delle vittime rimangono tuttavia ancora incerti.
Uno dei tre terroristi del gruppo è stato catturato dalla polizia. L’attacco arriva
il giorno dopo l’annuncio dell’Unione Africana di voler inviare 2.000 soldati nel
Paese, a fronte dei 6.000 già presenti sul territorio somalo. Immediata la risposta
degli integralisti islamici Shabaab, che hanno confermato la ripresa di attacchi
di massa contro quelle che definiscono truppe di invasione. Dalla fine del 2009, il
governo di transizione somalo (TFG), controlla solo alcune zone della capitale, che
è invece per buona parte sotto il dominio dei ribelli Shabaab. Molto ridotte anche
le postazioni di Mogadiscio protette dagli uomini dell’Unione Africana.