2010-08-24 15:03:22

Francia, la Chiesa propone al governo di aprire un dibattito per risolvere la questione delle espulsioni dei rom


La Chiesa francese proprone al governo di Parigi di aprire un dibattito per risolvere il problema delle espulsioni dei rom. Il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo della capitale, si è detto pronto ad incontrare il ministro dell'Interno francese. Nei giorni scorsi, la stampa internazionale ha dato ampio risalto al saluto del Papa ai pellegrini francesi durante l’Angelus di domenica scorsa a Castel Gandolfo: “Tutti gli uomini sono chiamati alla salvezza” – ha sottolineato Benedetto XVI – e questo rappresenta anche “un invito a saper accogliere le legittime diversità umane”. Sulle parole pronunciate dal Papa, il collega Xavier Sartre, della nostra redazione in lingua francese, ha intervistato il portavoce della Conferenza episcopale transalpina, mons. Bernard Podvin: RealAudioMP3

R. – Le Saint Père a un ministère qu’il remplit admirablement. Malheureusement, …
Il Santo Padre svolge il suo ministero in maniera ammirevole. Purtroppo, l’opinione pubblica non lo ascolta a sufficienza. Se l’opinione pubblica avesse letto la sua enciclica sociale, credo che non si sarebbe sorpresa, perché nella Caritas in veritate si ritrovano le preoccupazioni profonde del Santo Padre. E l’aspetto profondo del Papa è che non la esprime mai in un gioco politico, ma sempre calata nella sua missione di sovrano Pontefice, ricordando i principi fondamentali della Parola di Dio e le esigenze della teologia morale. Se dessimo più spesso la parola al Papa sulle questioni sociali, non avremmo nulla di cui sorprenderci. Il Pontefice si pronuncia in un linguaggio universale e a nome di Cristo, e noi siamo in comunione con quanto egli dice, e credo che i vescovi di Francia e l’insieme dei cattolici attivi in questo momento di solidarietà e di fraternità si impegnano a viverle, nei luoghi in cui vivono, e quindi ciascuno agisce secondo la propria missione. Credo sia importante disinnescare completamente le polemiche: stiamo parlando dell’Uomo, è in gioco – semplicemente – l’avvenire dell’Uomo, e noi lo affermiamo in nome dei nostri valori e nel rispetto profondo delle differenze, e soprattutto con l’impegno di evitare un recupero di tipo “politicante”, perché – francamente – questo non è un nostro problema.

D. – In termini generici, molti uomini e donne in politica prendono la parola per criticare questo aspetto dal forte accento posto sulla sicurezza, sul quale insiste il governo ormai da alcune settimane. Non le sembra di essere stati un po’ all’avanguardia di queste critiche, non vi sentite un po’ “vedette”?

R. – L’Eglise, on la trouve parfois trop en parole …
A volte, si rimprovera alla Chiesa di esprimersi troppo o, al contrario, mai abbastanza su argomenti che riguardano la società. Credo che sia questo il segno della sua libertà: la Chiesa deve essere libera di esprimersi e soprattutto non deve adeguarsi alle mode del momento. La Chiesa non è un camaleonte che prende, che sposa il colore dell’opinione che va per la maggiore. A volte prendiamo posizioni che sono controcorrente, contro alcune tendenze che non sempre ci sembrano positive. E lo facciamo in nome dei nostri valori. Ecco, noi cerchiamo soltanto di portare il nostro contributo al pensiero e all’azione di una società di cui noi affermiamo che abbia grandissimi valori umani. La Francia ha un tessuto associativo formidabile e i cattolici sono molto, molto presenti in tutte queste realtà. Il nostro contributo lo diamo con umiltà, ma lo riteniamo necessario in quanto contributo al dibattito e non certo per sostenere non so quale corrente… Prova ne è che ci sono cattolici sotto i più diversi colori politici, e questo va rispettato. Non è questo il caso di impegnarsi in non so quale tipo di recupero…

D. – Cosa possono fare, concretamente, i cattolici francesi in questo dibattito?

R. – Ils le font déjà! Ils sont déjà très acteurs, vous savez ? …
Già fanno, i cattolici, sono già molto attivi. Le associazioni, le comunità cristiane non hanno certo dovuto aspettare i dibattiti degli ultimi giorni per essere aperte alle realtà sociali, e questo al di là della questione dei rom: i cattolici ci sono, sono presenti nelle parrocchie, nei movimenti, c’è il “Sécours catholique”, la pastorale dei migranti, c’è un pensiero molto profondo e molti lo possono testimoniare.







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