2010-08-23 15:33:10

Elezioni in Australia: conservatori e laburisti senza maggioranza assoluta


In Australia, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un esecutivo di coalizione, dopo le legislative di sabato. Mentre continua il conteggio dei voti postali, i dati parziali dello scrutinio indicano che né il partito laburista al potere né l’opposizione conservatrice sono riusciti a conquistare la maggioranza assoluta dei consensi necessaria a governare autonomamente. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Bisognerà aspettare ancora una settimana, il tempo necessario per scrutinare tutte le schede giunte via posta per conoscere il risultato finale delle lezioni politiche di sabato. Ma lo spoglio di oltre il 77% dei voti indica chiaramente una situazione di parlamento bloccato. Le ultime proiezioni danno infatti 73 seggi ciascuno alle due formazioni. Ed è la prima volta in oltre 60 anni che il sistema maggioritario non consegna ad uno dei partiti la maggioranza di 76 dei 150 seggi nella Camera. Il premier laburista uscente, Julia Gillard, e il leader dell'opposizione conservatrice, Tony Abbott hanno già aperto i negoziati con i quattro partiti indipendenti e con i verdi, i quali si sono assicurati nove seggi-chiave in Senato. Ambedue i leader chiedono dunque il mandato per guidare il governo. La Gillard fa leva sulla continuità affermando che “il partito laburista è nella posizione migliore per formare una coalizione efficace”. Secondo Abbott, invece, “l’esecutivo uscente ha perso la sua legittimità”. Dal canto loro, tre dei quattro deputati indipendenti si sono già incontrati per cominciare a formulare una linea comune.

Filippine
E' di almeno 4 ostaggi morti e un ferito grave il bilancio provvisorio del sequestro del bus turistico a Manila su cui si trovavano 15 passeggeri. Lo riferiscono le emittenti locali, precisando che altri sette ostaggi sono vivi. La polizia ha intanto confermato che Rolando Mendoza, l'ex agente che aveva sequestrato il bus, è stato ucciso nel corso del blitz delle teste di cuoio. Un bambino di 10 anni è stato ricoverato dopo esser stato ferito da un proiettile vagante esploso dall'interno del bus.

Pakistan
È di almeno 26 morti e 40 feriti il bilancio di un attacco kamikaze in una moschea nel Sud Waziristan, la regione pachistana al confine con l'Afghanistan. Secondo fonti dell'intelligence pachistana, l'attacco è stato condotto da un kamikaze, il cui obiettivo era Noor Mohammad, un religioso filo-governativo che risulta tra le vittime. In mattinata altre sette persone sono morte in un attacco dinamitardo nella regione tribale di Kurram.

Afghanistan
Due soldati Nato, uno dei quali americano, sono stati uccisi stamane in due distinti attacchi, rispettivamente nel nord e nel sud dell’Afghanistan. Prosegue così l’ondata di violenze che, nelle ultime 48 ore, ha lasciato sul terreno almeno altre 15 vittime fra militari, civili e ribelli integralisti. Sul fronte politico si registrano le dichiarazioni del presidente Karzai, secondo il quale al momento non c’è nessun processo formale per i colloqui di pace con i talebani. E resta dura la posizione del presidente afghano sui "contractor", vietati da settembre. Le società operative di sicurezza sul territorio, ha detto Karzai, sono un ostacolo allo sviluppo delle forze di polizia e dell'esercito afghano.

Iraq
La fine della missione in Iraq delle truppe statunitensi sarà al centro di un discorso del presidente Obama, nei prossimi giorni al rientro dalle sue vacanze. Intanto ieri a Bassora prima vittima tra i soldati americani rimasti dopo la smobilitazione, mentre il comandante delle forze Usa in Iraq, il generale Ray Odierno, in un’intervista alla Cnn, si è detto convinto che l'Iran stia manovrando e finanziando segretamente gruppi estremisti iracheni con l'obiettivo di impedire alla democrazia irachena di radicarsi in modo forte.

Cina - inondazioni
Le inondazioni continuano a minacciare la zona al confine tra Cina e Corea del Nord, flagellata in questi giorni da piogge torrenziali che hanno gonfiato il fiume Yalu, frontiera naturale tra i due Paesi. Oltre 250 mila persone sono state evacuate da diverse città. Particolarmente colpita la provincia nord orientale cinese del Liaoning, dove si contano quattro vittime, e sul versante nordcoreano preoccupa il fiume Amnok, che ha già raggiunto il livello di emergenza. Il ponte sul fiume Yalu a Dandong, un passaggio di transito vitale per le forniture e il combustibile destinato alla Corea del Nord, rimane aperto, ma i servizi ferroviari sono stati interrotti.

Medio Oriente
Il raggiungimento di un accordo di pace è “difficile ma possibile”. Così, il primo ministro israeliano Netanyahu, in vista della ripresa dei negoziati diretti con i palestinesi in programma per il 2 settembre prossimo a Washington. Dal canto suo, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha avvertito il Quartetto (Usa, Ue, Russia e Onu) che l'eventuale ripresa delle costruzioni negli insediamenti ebraici, porterà all'arresto dei colloqui di pace diretti.

Russia - incendi
È di 33 miliardi di rubli, pari a circa 850 milioni di Euro la prima stima sui danni causati dagli incendi delle scorse settimane al settore agricolo russo, diffusa oggi dal Ministero dell'Agricoltura di Mosca. Quanto alla raccolta del grano, ad oggi ammonta a 40,7 milioni di tonnellate, 18 milioni di tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo stesso ministero prevede una raccolta complessiva tra i 60 e i 67 milioni di tonnellate, contro le 97 del 2009. A causa della riduzione del raccolto, il premier Vladimir Putin ha proclamato una sospensione dell'export dal 15 agosto a fine anno.

Italia - carceri
Nuovo suicidio in un carcere italiano. Questa volta è avvenuto a Parma, dove un detenuto, ieri sera, si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola. Si tratta del 43.mo caso dall’inizio dell’anno. L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza e sul sovraffollamento negli istituti penitenziari del Paese. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

539 detenuti a fronte di 418 posti letto, con tre sezioni chiuse per carenza di agenti. Questa la situazione nel carcere di Parma che è molto simile a quella di altri penitenziari della penisola, dove da tempo si chiede la revisione del sistema penitenziario. I detenuti presenti nelle 206 prigioni nazionali sono oltre 68 mila, la capienza regolamentare, invece, è di meno di 45 mila posti, mentre mancano almeno 6 mila agenti. La richiesta da più parti è quella di rivedere al più presto il sistema delle pene. Mons. Giorgio Caniato è ispettore generale dei Cappellani delle carceri italiane:

"Io mi chiedo se l’Amministrazione della Giustizia in uno Stato deve essere fatta col concetto della retribuzione: “Hai sbagliato e paghi tanto..” – in termini di anni di carcere - o se non convenga farlo su un altro tipo di discorso di base: “Tu hai distrutto, tu hai rovinato, allora tu ricostruisci e tu ripari.” Quindi, il concetto di una giustizia che fa riparare e che ricostruisce quello che il reato distrugge. Se ci sono molti detenuti che riescono a recuperare - e ce ne sono - il più delle volte è perché incontrano in carcere delle persone che le aiutano".

Dunque, ottenere il reinserimento sociale del detenuto attraverso misure detentive alternative al carcere, in caso di reati non gravi. Misure che sono contenute nella proposta del Ministero della giustizia attualmente in discussione in Parlamento e che potrebbero risolvere anche il problema del sovraffollamento.Donato Capece è segretario generale del sindacato autonomo di polizia:

"Non capisco, perché tutti i detenuti che hanno una pena minima definitiva da scontare, devono stare rinchiusi nelle patrie galere, quando invece possono essere benissimo affidati per esempio ai lavori socialmente utili. Questo permetterebbe di essere retribuiti per il lavoro svolto, ma si potrebbe trattenere una parte di questa retribuzione per costruire un fondo di risarcimento per le vittime del reato".

Italia politica
In Italia si fa sempre più concreta l’ipotesi di elezioni anticipate. Il premier Silvio Berlusconi lancia un nuovo ultimatum ai finiani: "Se dalla verifica non esce una maggioranza coesa e compatta prepariamoci ad elezioni entro poco tempo". Intanto Gianfranco Fini sembra deciso alla formazione del nuovo partito, mentre il leader dell'Udc Casini assicura: non staremo mai con la Lega. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 235

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