Elezioni in Australia: conservatori e laburisti senza maggioranza assoluta
In Australia, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un esecutivo di coalizione, dopo
le legislative di sabato. Mentre continua il conteggio dei voti postali, i dati parziali
dello scrutinio indicano che né il partito laburista al potere né l’opposizione conservatrice
sono riusciti a conquistare la maggioranza assoluta dei consensi necessaria a governare
autonomamente. Il servizio di Marco Guerra:
Bisognerà
aspettare ancora una settimana, il tempo necessario per scrutinare tutte le schede
giunte via posta per conoscere il risultato finale delle lezioni politiche di sabato.
Ma lo spoglio di oltre il 77% dei voti indica chiaramente una situazione di parlamento
bloccato. Le ultime proiezioni danno infatti 73 seggi ciascuno alle due formazioni.
Ed è la prima volta in oltre 60 anni che il sistema maggioritario non consegna ad
uno dei partiti la maggioranza di 76 dei 150 seggi nella Camera. Il premier laburista
uscente, Julia Gillard, e il leader dell'opposizione conservatrice, Tony Abbott hanno
già aperto i negoziati con i quattro partiti indipendenti e con i verdi, i quali
si sono assicurati nove seggi-chiave in Senato. Ambedue i leader chiedono dunque il
mandato per guidare il governo. La Gillard fa leva sulla continuità affermando che
“il partito laburista è nella posizione migliore per formare una coalizione efficace”.
Secondo Abbott, invece, “l’esecutivo uscente ha perso la sua legittimità”. Dal canto
loro, tre dei quattro deputati indipendenti si sono già incontrati per cominciare
a formulare una linea comune.
Filippine E' di almeno 4 ostaggi
morti e un ferito grave il bilancio provvisorio del sequestro del bus turistico a
Manila su cui si trovavano 15 passeggeri. Lo riferiscono le emittenti locali, precisando
che altri sette ostaggi sono vivi. La polizia ha intanto confermato che Rolando Mendoza,
l'ex agente che aveva sequestrato il bus, è stato ucciso nel corso del blitz delle
teste di cuoio. Un bambino di 10 anni è stato ricoverato dopo esser stato ferito da
un proiettile vagante esploso dall'interno del bus.
Pakistan È di
almeno 26 morti e 40 feriti il bilancio di un attacco kamikaze in una moschea nel
Sud Waziristan, la regione pachistana al confine con l'Afghanistan. Secondo fonti
dell'intelligence pachistana, l'attacco è stato condotto da un kamikaze, il cui obiettivo
era Noor Mohammad, un religioso filo-governativo che risulta tra le vittime. In mattinata
altre sette persone sono morte in un attacco dinamitardo nella regione tribale di
Kurram.
Afghanistan Due soldati Nato, uno dei quali americano, sono
stati uccisi stamane in due distinti attacchi, rispettivamente nel nord e nel sud
dell’Afghanistan. Prosegue così l’ondata di violenze che, nelle ultime 48 ore, ha
lasciato sul terreno almeno altre 15 vittime fra militari, civili e ribelli integralisti.
Sul fronte politico si registrano le dichiarazioni del presidente Karzai, secondo
il quale al momento non c’è nessun processo formale per i colloqui di pace con i talebani.
E resta dura la posizione del presidente afghano sui "contractor", vietati da settembre.
Le società operative di sicurezza sul territorio, ha detto Karzai, sono un ostacolo
allo sviluppo delle forze di polizia e dell'esercito afghano.
Iraq La
fine della missione in Iraq delle truppe statunitensi sarà al centro di un discorso
del presidente Obama, nei prossimi giorni al rientro dalle sue vacanze. Intanto ieri
a Bassora prima vittima tra i soldati americani rimasti dopo la smobilitazione, mentre
il comandante delle forze Usa in Iraq, il generale Ray Odierno, in un’intervista alla
Cnn, si è detto convinto che l'Iran stia manovrando e finanziando segretamente gruppi
estremisti iracheni con l'obiettivo di impedire alla democrazia irachena di radicarsi
in modo forte.
Cina - inondazioni Le inondazioni continuano a minacciare
la zona al confine tra Cina e Corea del Nord, flagellata in questi giorni da piogge
torrenziali che hanno gonfiato il fiume Yalu, frontiera naturale tra i due Paesi.
Oltre 250 mila persone sono state evacuate da diverse città. Particolarmente colpita
la provincia nord orientale cinese del Liaoning, dove si contano quattro vittime,
e sul versante nordcoreano preoccupa il fiume Amnok, che ha già raggiunto il livello
di emergenza. Il ponte sul fiume Yalu a Dandong, un passaggio di transito vitale per
le forniture e il combustibile destinato alla Corea del Nord, rimane aperto, ma i
servizi ferroviari sono stati interrotti.
Medio Oriente Il raggiungimento
di un accordo di pace è “difficile ma possibile”. Così, il primo ministro israeliano
Netanyahu, in vista della ripresa dei negoziati diretti con i palestinesi in programma
per il 2 settembre prossimo a Washington. Dal canto suo, il presidente dell'Autorità
nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha avvertito il Quartetto (Usa, Ue, Russia
e Onu) che l'eventuale ripresa delle costruzioni negli insediamenti ebraici, porterà
all'arresto dei colloqui di pace diretti.
Russia - incendi È di 33
miliardi di rubli, pari a circa 850 milioni di Euro la prima stima sui danni causati
dagli incendi delle scorse settimane al settore agricolo russo, diffusa oggi dal Ministero
dell'Agricoltura di Mosca. Quanto alla raccolta del grano, ad oggi ammonta a 40,7
milioni di tonnellate, 18 milioni di tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno. Lo stesso ministero prevede una raccolta complessiva tra i 60 e
i 67 milioni di tonnellate, contro le 97 del 2009. A causa della riduzione del raccolto,
il premier Vladimir Putin ha proclamato una sospensione dell'export dal 15 agosto
a fine anno.
Italia - carceri Nuovo suicidio in un carcere italiano.
Questa volta è avvenuto a Parma, dove un detenuto, ieri sera, si è tolto la vita impiccandosi
con le lenzuola. Si tratta del 43.mo caso dall’inizio dell’anno. L’episodio riaccende
il dibattito sulla sicurezza e sul sovraffollamento negli istituti penitenziari del
Paese. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
539 detenuti
a fronte di 418 posti letto, con tre sezioni chiuse per carenza di agenti. Questa
la situazione nel carcere di Parma che è molto simile a quella di altri penitenziari
della penisola, dove da tempo si chiede la revisione del sistema penitenziario. I
detenuti presenti nelle 206 prigioni nazionali sono oltre 68 mila, la capienza regolamentare,
invece, è di meno di 45 mila posti, mentre mancano almeno 6 mila agenti. La richiesta
da più parti è quella di rivedere al più presto il sistema delle pene. Mons.
Giorgio Caniato è ispettore generale dei Cappellani delle carceri italiane:
"Io
mi chiedo se l’Amministrazione della Giustizia in uno Stato deve essere fatta col
concetto della retribuzione: “Hai sbagliato e paghi tanto..” – in termini di anni
di carcere - o se non convenga farlo su un altro tipo di discorso di base: “Tu hai
distrutto, tu hai rovinato, allora tu ricostruisci e tu ripari.” Quindi, il concetto
di una giustizia che fa riparare e che ricostruisce quello che il reato distrugge.
Se ci sono molti detenuti che riescono a recuperare - e ce ne sono - il più delle
volte è perché incontrano in carcere delle persone che le aiutano".
Dunque,
ottenere il reinserimento sociale del detenuto attraverso misure detentive alternative
al carcere, in caso di reati non gravi. Misure che sono contenute nella proposta del
Ministero della giustizia attualmente in discussione in Parlamento e che potrebbero
risolvere anche il problema del sovraffollamento.Donato Capece
è segretario generale del sindacato autonomo di polizia:
"Non capisco,
perché tutti i detenuti che hanno una pena minima definitiva da scontare, devono stare
rinchiusi nelle patrie galere, quando invece possono essere benissimo affidati per
esempio ai lavori socialmente utili. Questo permetterebbe di essere retribuiti per
il lavoro svolto, ma si potrebbe trattenere una parte di questa retribuzione per
costruire un fondo di risarcimento per le vittime del reato".
Italia
politica In Italia si fa sempre più concreta l’ipotesi di elezioni anticipate.
Il premier Silvio Berlusconi lancia un nuovo ultimatum ai finiani: "Se dalla verifica
non esce una maggioranza coesa e compatta prepariamoci ad elezioni entro poco tempo".
Intanto Gianfranco Fini sembra deciso alla formazione del nuovo partito, mentre il
leader dell'Udc Casini assicura: non staremo mai con la Lega. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIV no. 235
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