La regale umiltà della Madonna nell’odierna festa della Beata Vergine Maria Regina.
Con noi, il mariologo De Fiores
Come ricordato dal Papa all'Angelus, la Chiesa celebra oggi la festa della Beata Vergine
Maria Regina, istituita da Pio XII nel 1955 in collegamento con quella di Cristo Re.
In questo giorno, dunque, i fedeli invocano Maria come Regina del Cielo e Madre di
Misericordia. Sul significato della festività mariana odierna, Federico Piana ha
intervistato il mariologo monfortano, padre Stefano De Fiores:
R. – Bisogna
andare al Vangelo e comprendere la regalità di Maria alla luce appunto dell’insegnamento
evangelico. Gesù dice: “Beati i poveri in spirito, beati i miti, beati coloro che
sono artefici di pace, perché di essi è il Regno dei Cieli”, “saranno chiamati Figli
di Dio”. Si entra nel Regno attraverso le beatitudini e, quindi, il significato non
è il significato di dominio dell’uno sull’altro ma è un significato di appartenenza
ad un regno sovrumano che è quello che Gesù esercita nell’intimo dei cuori attraverso
appunto la sovranità di Cristo e dello Spirito del Padre nel cuore degli uomini.
D.
– La regalità della Vergine Maria è soprannaturale per carattere: è giusto, padre?
R
. – Senz’altro. E’ sovrumana. Anche Pio XII, istituendo la festa di Maria Regina,
dice che è una regalità “ultraterrena”. Però, per capirla bisogna vedere la vita cristiana
come in due pannelli: la vita terrena e la vita celeste. La vita terrena è quella
sotto il dominio dello spirito e, quindi, Maria non è semplicemente la donna coronata
di sole ma la serva del Signore, che avendo durante tutta la sua vita seguito il Signore,
adesso viene esaltata con lui e al di là, al di sopra dei cori degli angeli, perché
partecipe della sua vicenda terrena, la vicenda di Cristo. Una vicenda che è stata
di umiliazione e di sofferenza nell'affrontare anche le forze più terribili del mondo.
Maria è partecipe come umile serva del Signore e, allora, come Gesù che si è umiliato
e che poi è stato esaltato alla destra di Dio e incoronato di gloria e di onore, così
anche Maria viene esaltata per la sua umiltà.
D. – Questa
Festa, dunque, padre, ci spinge a fare la volontà di Maria. Ma qual è la volontà di
Maria?
R. – La volontà di Maria è quella espressa dalle
parole: “Ecco, sono la serva del Signore, si compia in me la sua Parola”! Quindi,
la vita di Maria è una vita sospesa alle promesse di Dio e così deve essere anche
la vita del cristiano. Noi sappiamo la via che dobbiamo percorrere che è la via della
fede, anche dell’umiltà, ma è la fede che, in modo particolare, ci porta a riconoscere
che la sapienza di Dio è superiore alla sapienza umana. Questa è la grande umiltà
dell’essere umano: quando riconosci che Dio è più sapiente degli uomini e quindi ci
si affida totalmente alla volontà salvifica di Dio e si è sicuri di essere sulla strada
giusta, cioè sulla strada della salvezza personale ma anche della salvezza dell’umanità,
della salvezza del cosmo, perché attraverso l’amore libereremo il cosmo dalle forze
di morte che stanno in tanti modi tentando di portare verso il baratro l’umanità.
Noi dobbiamo costruire una umanità nuova e la figlia di Sion con la corona di stelle
sul capo e la luna, segno ormai del tempo che è trascorso e non esiste più - c’è ormai
l’eternità - risplende veramente nel Cielo di tutti i continenti come segno di sicura
speranza e di consolazione per il pellegrinante popolo di Dio.(Montaggio
a cura di Maria Brigini)