Nigeria: elezioni e lotta alla corruzione al centro del messaggio dei vescovi dell’Ibadan
È uno sguardo ad ampio raggio sulla situazione complessiva della Nigeria quello lanciato
dai vescovi della Provincia ecclesiastica dell’Ibadan, che comprende le diocesi di
Ibadan stessa, Ondo, Ekiti, Ilorin, Osogbo e Oyo. Martedì scorso, i presuli si sono
riuniti in assemblea e, al termine dei lavori, hanno diffuso una lunga nota. Tra i
principali argomenti trattati dal documento, c’è il nodo cruciale delle elezioni nazionali
fissate per il 2011: pur esprimendo il loro apprezzamento per la decisione del presidente
Goodluck Jonathan di nominare un nuovo responsabile a capo della Commissione elettorale
nazionale indipendente (Ceni), i presuli ribadiscono che resta ancora molto da fare
perché le votazioni si svolgano con successo. “Le riforme elettorali promesse dall’attuale
amministrazione al momento del suo insediamento – si legge nella nota – non sono state
ancora messe in atto ed anche la tempistica della loro realizzazione non è stata definita”.
“Mancano ormai pochi mesi al 2011 – continuano i vescovi dell’Ibadan – e quindi chiediamo
alla Ceni di assumersi le proprie responsabilità, fissando una tabella di marcia ben
chiara ed allestendo un registro di voto credibile in tempo utile per le elezioni.
In questo modo, si offriranno a tutti i nigeriani tempi e modi sufficienti per esercitare
i loro diritti come cittadini”. Di qui, l’ulteriore appello rivolto sia alla popolazione
nigeriana, affinché “partecipi pienamente al processo elettorale”, e sia ai candidati
e ai partiti politici, perché “si astengano da tutte le forme di violenza, dai rapimenti,
gli omicidi e la frode, in modo da aprire una nuova strada per tutta la nazione”.
Altro punto fondamentale per i vescovi dell’Ibadan è la “guerra alla corruzione”:
in particolare, i presuli condannano la riabilitazione di personalità in passato accusate
di corruzione o rimosse dall’incarico perché corrotte. “Imploriamo il presidente Jonathan
– si legge nella nota – di restituire credibilità alla lotta contro la corruzione,
prendendo misure decisive per ridurre il problema nel Paese”. E in questo contesto,
i vescovi fanno notare come “alcuni di coloro che si vantano di servire i nigeriani,
in realtà si siano spesso dimostrati nient’altro che egoisti ed avidi”. “È sicuramente
un peccato ed uno scandalo – aggiungono i presuli – che in Nigeria, dove molti rovistano
tra i rifiuti per mangiare, dove i lavoratori ed i pensionati non percepiscono per
molti mesi quanto gli spetta di diritto, ciascun parlamentare, invece, abbia molti
più soldi dei presidenti dei Paesi occidentali e, nonostante questo, ne chieda ancora
di più”. Una situazione drammatica che, “se non controllata, finirà per alzare il
già pericoloso livello di crimini, frode e insicurezza nel Paese”, rendendo poi difficile
“lo svolgimento di elezioni libere ed imparziali”. Per questo, notano i vescovi, “è
di assoluta importanza che il presidente Jonathan risani, in qualche modo, questo
oltraggioso squilibrio, prima che i nigeriani perdano la pazienza”. E ancora: i presuli
dell’Ibadan deplorano “la condizione delle infrastrutture, specialmente della fornitura
dell’energia e della rete stradale, mentre i leader politici comprano nuovi jet con
costi enormi per tutta la nazione”. “Siamo vicini ai molti nigeriani – scrivono i
vescovi – che perdono la vita su strade pericolose e che sopportano gli effetti paralizzanti
di un servizio energetico precario”. “In nome di Dio – è l’accorato appello dei vescovi
della Provincia ecclesiastica dell’Ibadan – chiediamo ai governanti, a tutti i livelli,
di compiere il loro dovere e di risparmiare ai nigeriani ulteriori sofferenze”. Altra
situazione scottante su cui si sofferma la nota dei presuli è quella dello sciopero
dei docenti nello Stato dell’Oyo: qui, infatti, gli insegnanti hanno incrociato le
braccia a causa del mancato pagamento dello stipendio per diversi mesi. Un fatto,
notano i vescovi, che “ha ulteriormente danneggiato la crisi educativa in tutto il
Paese. Molti adulti si sono indebitati o sono ricorsi all’accattonaggio, mentre i
ragazzi si sono dati ai furti, alle droghe, alla vita di strada”. “Ci appelliamo ad
entrambe le parti in causa – ribadisce la nota – perché trovino rapidamente una soluzione
per uscire da tale situazione di stallo. E ribadiamo che spetta innanzitutto al governo
fare sacrifici per il benessere dei cittadini”. Ma la lunga dichiarazione di vescovi
dell’Ibadan si sofferma anche su alcuni avvenimenti positivi, come l’Anno Sacerdotale,
indetto nel 2009 da Benedetto XVI per commemorare i 150 anni dalla morte del Santo
Curato d’Ars e conclusosi l’11 giugno scorso. “Quest’Anno – notano i presuli – ha
avuto un buon risultato, poiché ha fatto sì che i preti ed i fedeli tornassero a concentrarsi
sull’importanza della fedeltà al sacerdozio e a Cristo”. Ringraziando il Santo Padre
per l’indizione di questa iniziativa, i vescovi dell’Ibadan chiedono ai sacerdoti,
ai religiosi e a tutti i fedeli di “sostenere gli obiettivi spirituali dell’Anno Sacerdotale
e di impegnarsi sempre di più nell’evangelizzazione della nazione”. Infine, i vescovi
annunciano una buona notizia: la Conferenza episcopale della Nigeria ha lanciato un
progetto, in collaborazione con la Televisione africana indipendente (Tai), per una
tv satellitare cattolica che trasmetta 24 ore su 24. Il progetto diventerà operativo
a partire da gennaio 2011. “L’obiettivo – scrivono i presuli nigeriani – è quello
di fornire programmi religiosi autentici, con una prospettiva nigeriana, e destinati
ai cattolici non solo del Paese, ma anche di tutto il mondo”. Nel frattempo, la Tai
trasmette già, ogni giorno alle 5.45 del mattino, un programma di Meditazioni, mentre
la domenica, alle 8.00, va in onda la Santa Messa. In questo contesto, i presuli chiedono
ai cattolici, e non solo, di “sostenere questa iniziativa, finalizzata al risanamento
spirituale della società”. Le ultime righe della dichiarazione contengono un’invocazione
alla Vergine Maria affinché aiuti la popolazione ed i leader politici “a scegliere
sempre la via della verità” ed illumini la Nigeria in vista delle prossime elezioni.
(A cura di Isabella Piro)