Oltre cento scienziati ad Erice per il seminario sulle emergenze planetarie
Si apre domani ad Erice, in Sicilia, la 43.ma sessione dei seminari sulle emergenze
planetarie, promossi dal Centro di cultura scientifica Ettore Majorana. All’incontro,
che si chiuderà il prossimo 23 agosto, prendono parte 110 scienziati. I lavori sono
incentrati sul ruolo della scienza nel Terzo millennio. Ma perché è stato scelto questo
tema? Antonella Palermo lo ha chiesto al prof. Antonino Zichichi, presidente
della Federazione mondiale degli scienziati:
R. – Perché
tutti parlano di scienza. Come diceva Enrico Fermi più di mezzo secolo fa, il pericolo
è che a parlare di scienza e di tecnica sono persone che non hanno mai fatto né l’una
né l’altra. Persone che non sono arrivate a nessuna scoperta scientifica e a nessuna
invenzione tecnologica. Per questo c’è bisogno di rigore scientifico. Quando si parla
per esempio di crisi energetica mondiale, di monitoraggio globale del pianeta c'è
bisogno di questo rigore. Il pianeta deve essere globalmente messo sotto controllo.
La sicurezza informatica, la difesa da oggetti cosmici, il contenimento degli atti
terroristici, sono temi di grande attualità e dobbiamo far capire al grande pubblico
che c’è bisogno di scienza nella vita di tutti i giorni. Se vivessimo l’era della
scienza, le emergenze planetarie non esisterebbero. La grande conquista scientifica
che porta al processo tecnologico deve essere corroborata dallo sviluppo culturale
di tutti gli abitanti della terra. Se ci fosse scienza nella vita di tutti i giorni,
nessuno direbbe che scienza e fede sono in contrapposizione.
D. – Ma
perché è prevalsa l’approssimazione?
R. – Il livello culturale mediamente
è aumentato. Più persone s’interessano a tante cose. Ad esempio con Internet più persone
hanno accesso ad informazioni. Ma quale è il problema? Queste informazioni non sono
controllate. Io sono ottimista e dico che questo, alla fine, porterà il grande pubblico
a selezionare quello di cui ha veramente bisogno. Se così non fosse, noi correremmo
grossissimi pericoli. Ecco per quale motivo la battaglia culturale – che peraltro
è la più civile delle battaglie che si possa immaginare perché non provoca né morti
né feriti – va portata avanti con forza e determinazione.
D. – Lei presiede
la Federazione Mondiale degli Scienziati, che è formata da tantissimi esperti che
hanno identificato ben 63 emergenze planetarie…
R. – Sono emergenze
tutte più o meno note. Tra queste, per esempio, quelle mediche, legate alle infezioni.
Una delle emergenze di cui si parlerà quest'anno ad Erice è la sicurezza informatica.
Bisognerebbe introdurre nelle scuole lo studio delle 63 emergenze planetarie.