Mercoledì 18
agosto 2010 - Benedetto VXI: "Oggi, in piena emergenza educativa, viviamo
in una grande confusione circa le scelte fondamentali della nostra vita. Dove andiamo,
che cosa dobbiamo fare per fare bene e come dobbiamo vivere? Siamo tutti uditori di
colui che è per noi l’unico Maestro". Così Benedetto XVI all'udienza generale
dell'aprile scorso, mercoledì 14 aprile 2010. Il maestro è quella figura fondamentale
e silenziosamente presente nell’anima e nella storia di ciascuno di noi, che abbiamo
preso dalle parole di un altro grande maestro -già professore universitario- quale
appunto Papa Ratzinger. E' lui non solo l’incaricato della nascita e della crescita
di una educazione, ma anche di come lungo l’arco della vita sapremo osservare il mondo
. Il maestro, cioè un insegnante, un esempio, figura indispensabile senza cui chissà
quanto perderemmo di noi stessi. E a maggio il Papa aveva citato un grande maestro
russo, Pavel Florenskij, colui che si faeva il segno della croce a tavola perché
"non voleva vergognarsi del suo Cristo". Quella di un maestro è una presenza indispensabile
anche per i briganti, come racconta Riccardo Bacchelli nel suo romanzo "Il
mulino del po", così come un maestro è stato Nicola Arigliano, grande personaggio
del Jazz italiano, recentemente scomparso. E non c'è maestro più grande dell'esperienza:
come scrive lo scrittore francese Alfred De Musset (1810-1857) "L'uomo è
un apprendista, il dolore il suo maestro, e nessuno conosce se stesso
finchè non ha sofferto."