Zambia. L'arcivescovo di Lusaka boccia la bozza della nuova Costituzione
LUSAKA, 12 agosto 2010 La popolazione dello Zambia respinga la bozza della nuova
Costituzione: è l’appello lanciato dall’arcivescovo di Lusaka, mons. Telesphore Mpumdu,
in vista dell’approvazione della riforma costituzionale. La bozza proposta, infatti,
dovrebbe concludere il suo iter legislativo il 31 agosto e verrà poi sottoposta al
voto del Parlamento per la ratifica. In una nota, mons. Mpumdu ricorda che una Costituzione
nazionale dovrebbe essere inclusiva di tutta la popolazione, mentre l’attuale bozza
incoraggia gli esponenti governativi a rimanere attaccati al potere, a svantaggio
della maggioranza. Infine, il presule esprime il suo rammarico per il fatto che lo
Zambia, a 40 anni dalla sua indipendenza, non sia riuscito a pensare ad una Costituzione
destinata al bene di tutto il Paese. Già a fine luglio, lo ricordiamo, la Conferenza
episcopale zambiana (CEZ) aveva diffuso una lunga nota in cui esprimeva numerose perplessità
sulla bozza Costituzionale. Tra i punti controversi, si indicava l’eccessiva lunghezza
del documento, la mancanza di riferimenti ad alcuni diritti fondamentali come l’acqua,
il cibo e l’assistenza sanitaria, la poca chiarezza sulle fasi dell’iter legislativo,
o ancora lo squilibrio strutturale della Conferenza nazionale per la Costituzione,
composta soprattutto da esponenti politici della maggioranza. Pur sottolineando che
il documento provvisorio conteneva alcuni elementi positivi, come l’inclusione e il
riconoscimento dei diritti per i nascituri e i disabili o la messa al bando della
tortura e di tutte le altre forme di trattamento disumano, la CEZ suggeriva di costituire
un comitato tecnico provvisorio che si occupasse esclusivamente della riforma costituzionale
poiché, concludeva la nota, “il bene comune è stato sempre sacrificato in nome degli
interessi particolari di coloro che vogliono arricchirsi con il potere, ideando una
Costituzione debole e parziale”.