L’avvocato dell’arcidiocesi di Malines-Bruxelles: irregolari le perquisizioni del
giugno scorso nell'inchiesta sulla pedofilia
Nuovi sviluppi legali in Belgio nella vicenda delle perquisizioni eseguite il 24 giugno
scorso nella sede dell’arcidiocesi di Malines-Bruxelles e nella residenza del cardinale
Godfried Danneels. La Procura generale di Bruxelles, secondo il legale rappresentante
dell’arcidiocesi e del porporato, considera infatti tali azioni irregolari, e quindi
tutti gli atti dell’inchiesta fondati su oggetti e documenti sequestrati nel corso
dell’operazione non potranno più essere utilizzati nelle indagini riguardo agli abusi
sessuali sui minori da parte di membri della Chiesa locale. La sezione d’accusa della
Corte d’Appello non ha ancora deciso se seguire le indicazioni della Procura generale
e a tutt’ora nessuno conosce la sua posizione. Rimane il fatto che questo evento cambia
le posizioni nell’inchiesta. Il servizio è di Xavier Sartre, della nostra redazione
francese:
Le perquisizioni
avevano fatto scalpore ed erano finite sulle prime pagine dei giornali. I metodi “forti”
del giudice per le indagini preliminari avevano scioccato la Chiesa belga ed anche
il Papa. Si tratta quindi di una sconfessione dura da parte della giustizia belga
per gli inquirenti: infatti, se la sezione d’accusa della Corte d’Appello stabilirà,
come la Procura generale, che queste azioni siano da considerare irregolari, sarà
necessario riprendere un’inchiesta delicata di per sé. Per l’avvocato Fernando
Keuleneer, legale dell’arcidiocesi di Malines e del cardinale Danneels,
non si devono, comunque, respingere le indagini …
“Evidemment, nous
n’avons rien contre une enquête judiciaire … E’ ovvio che non siamo contrari
ad un’inchiesta giudiziaria, laddove ci siano elementi precisi, concreti, credibili
… Dove è stato commesso un delitto, è necessario esaminare tutto, a carico e a discarico,
ma sempre rimanendo all’interno di un ambito legale, con ogni garanzia”.
E
sembra che proprio queste garanzie non siano state rispettate, e questo nuoce ovviamente
all’inchiesta sugli abusi sessuali; peraltro, sono poi proprio le vittime di tali
abusi che risentono di questi imprevisti giudiziari, perché la sostanza dell’inchiesta
sono in realtà appunto gli abusi sui minori: e – secondo l’avvocato Keuleneer – sembra
che questo si sia perso di vista …
“On n’est pas très certain en ce
qui est le fond de l’affaire, d’ailleurs, … Sembra in effetti che non sia
molto chiara la sostanza della questione, perché le perquisizioni sono state effettuate
su scala talmente ampia che ci si chiede se ci fossero elementi concreti specifici,
o se lo scopo non fosse piuttosto quello di andare ‘alla cieca’ sperando di trovare
qualcosa …”.
Il sospetto lanciato sulla Chiesa belga nel suo insieme,
e sul cardinale Danneels in particolare, è stato alimentato quindi da una perquisizione-evento.
L’avvocato Keuleneer ricorda che i suoi clienti, allo stato attuale, non sono in alcuna
maniera incriminati: sono anche loro “vittime” di una giustizia – questa volta – troppo
impaziente.