Ingegno, esperienza e talento: in altre parole GENIO
Lunedì
16 agosto 2010 - Benedetto XVI: "Più è dura la materia, più sono stretti
i vincoli dell'espressione, e maggiormente risalta il GENIO dell'artista". Così il
Papa, a marzo scorso, durante un concerto proprio a lui dedicato nella sala Clementina.
Il genio, quello speciale distillato delle forze umane e divine insieme dell'artista,
ciò che è in fondo all'anima, la parte irrazionale, profonda, non spiegabile non solo
dell'artista e dell'uomo, ma anche delle cose e della natura. Esiste infatti anche
un genio del luogo, quel genius loci, voce silenziosa che parla solo in un
determinato luogo e che appunto non si può spiegare se non si vuole incappare nel
peccato di rovinarlo. Genio e sregolatezza si dice, e lo si dice soprattutto a proposito
di quei geni, ed artisti veramente fuori da ogni categoria, ipiù bravi di tutti,
gli immortali: ecco allora il genio come voce immortale che illumina l'artista e lo
fa resistere alla polvere dei secoli, che anche lo fa anche dramamticamente soffrire
a volte, lo fa "sragionare". Giacomo Leopardi, ha scritto un celebre dialogo
che Torquato Tasso faceva con il suo Genio Familiare. Di genio parla
anche padre Giovanni spadaro, che introdce la nuova categoria di "esperienze
geniali" piuttosto che di genio. Alcuni esempi: fare un figlio, esperienza talmente
geniale da rivoluzionare dal profondo la vita; il risveglio, esperienza geniale del
vivere il confine tra sonno e veglia. Genio anche come ironia, come quella geniale
appunto di Edoardo Bennato. Il GENIO, ancora, come un dono che si eredita ma
che ci si deve anche meritare, come dice Gibran . E la letteratura è sicuramente
uno dei luoghi in cui si rifugia il genio, come ci rivelano le poesie di Jorge
Luis Borges, e poi come scrive il futurista Ardengo Soffici: "è forse meno
difficile essere un genio che trovare chi sia capace di accorgersene"