Cinque anni da Colonia, uno a Madrid: Benedetto XVI e le Giornate Mondiali della
Gioventù. La riflessione di don Nicolò Anselmi
Ricordando Colonia, aspettando Madrid. Ricorre in questi giorni il quinto anniversario
della prima Gmg di Benedetto XVI nell’agosto del 2005 nella città tedesca. E intanto,
fervono i preparativi per la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid, dal 16 al
21 agosto del 2011. Proprio ieri, gli organizzatori della Gmg spagnola hanno dato
il via ad una campagna di finanziamento via Sms per realizzare un fondo che consenta
ai giovani meno abbienti di spostarsi a Madrid. Sull’importanza delle Gmg nel Pontificato
di Benedetto XVI, Alessandro Gisotti ha intervistato don Nicolò Anselmi,
responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei:
R. - E’ un
momento che coinvolge, significativo. Un momento che porta veramente tantissimi frutti
e che insegna uno stile. Benedetto XVI nelle sue Gmg, con uno stile diverso da quello
di Giovanni Paolo II, dice qualcosa ai giovani, e mi sembra, che tocchi anche le loro
corde spirituali.
D. - In effetti, di Colonia abbiamo tutti, impressa
negli occhi, nella mente l’immagine dell’Adorazione Eucaristica, nella notte. Come
dire: un Papa esigente, ma che raccoglie anche l’entusiasmo, l’entusiasmo profondo
dei giovani..
R. - Sì, infatti, questa cosa ci ha lasciato un po’ "a
bocca aperta". Il Papa ha invitato tutti i giovani, un milione e mezzo di giovani
a Mariazell. Questo invito al silenzio adorante, all’inizio ci ha stupiti tutti, poi
in realtà Benedetto XVI ci ha creduto profondamente, l’abbiamo rivissuta assieme l’Adorazione.
La preghiera, il silenzio sono un qualcosa di cui i giovani avevano bisogno. Hanno
risposto in modo così entusiasta e ancora oggi non è difficile trovare giovani che
da soli fanno delle visite eucaristiche nelle chiese delle nostre città e comunque
l’Adorazione eucaristica spesso unita al Sacramento della Riconciliazione sono molto,
molto frequentate nelle pastorali giovanili italiane, negli incontri che i giovani
fanno con i vescovi.
D. - Cinque anni da Colonia e ormai praticamente
un anno, un anno preciso da Madrid. Come ci si sta preparando?
R. -
I lavori sono già partiti da un bel po’, nel senso che ci si è mossi per tempo, c’è
una grandissima attesa. Molte diocesi italiane hanno già realizzato dei gemellaggi,
sanno già dove andranno nelle giornate precedenti la Gmg, perché c’è questa tradizione
che le diocesi spagnole accolgono i ragazzi nella settimana precedente di Madrid.
Quindi, i lavori in corso sono già molto bene avviati. Ora, certamente da settembre
in poi, ci sarà questa preparazione immediata. Noi lo abbiamo chiamato proprio "Anno
dell’incontro", il 2011, in cui ci saranno così delle preparazioni più mirate. Anche
noi prepareremmo una specie di libro di preghiera che accompagnerà per un anno intero
i ragazzi a questo momento. C’è una grande vivacità, un grande movimento.