2010-08-16 14:44:10

L'Iran annuncia la costruzione di un nuovo sito per l'arrichimento dell'uranio


L’Iran continua a sfidare la comunità internazionale in merito al suo controverso programma nucleare. Teheran ha fatto sapere che, entro i primi sei mesi del 2011, avvierà la costruzione di un nuovo sito per l’arricchimento dell’uranio. L’annuncio del capo dell’Agenzia atomica iraniana, Salehi, arriva dopo la quarta tornata di sanzioni decise contro la Repubblica Islamica dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e a pochi giorni dall’accensione della centrale nucleare di Bushehr, costruita dai russi, previsto per il 21 agosto.

Nucleare Cina - Aiea
La Cina e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) stanno discutendo la firma di un accordo sulla sicurezza nucleare. Lo ha riferito a Pechino il direttore generale dell’agenzia per il nucleare delle Nazioni Unite, Amano. Il testo prevede una maggiore operazione anche sul fronte della formazione del personale specializzato sul nucleare, sia nell’Asia Orientale che nel resto del mondo. Il vice premier di Pechino, Zhang Dejiang, ha ribadito che il suo Paese “ripone enorme importanza sull’uso pacifico dell’energia nucleare” precisando che la Cina “ha completato tutti i suoi obblighi in termini di non proliferazione nucleare”.

Medio Oriente-Quartetto
Il Quartetto per il Medio Oriente – composto da Usa, Onu, Ue e Russia – rilancia con decisione la strada dei negoziati diretti tra Israele e Autorità Nazionale Palestinese per la ripresa del processo di pace. La proposta è contenuta in un documento che le parti hanno preso in considerazione. Tuttavia, il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è detto disponibile a una ripresa dei negoziati ma non vuole nessuna condizione preliminare, mentre l’Anp chiede che venga prima fermata l’espansione degli insediamenti di coloni in Cisgiordania. A Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del "Corriere della Sera" ed esperto di Medio Oriente, Stefano Leszczynski ha chiesto quali siano i nodi che impediscono oggi un dialogo diretto tra israeliani e palestinesi.RealAudioMP3

R. – Il nodo é che in realtà non ci sono le condizioni per un vero negoziato, perché da parte israeliana, in questo momento, c’è la vittoria totale, c’é la sicurezza di avere il controllo militare e politico della situazione, mentre abbiamo gli americani che sono largamente disinteressati ad un impegno vero. Barack Obama ha altre questioni da risolvere, ha da assicurare l’uscita delle truppe dall’Iraq, gestire il difficile nodo in Afghanistan. Siamo ancora più indietro dell’inizio dei negoziati di pace ad Oslo nel 1993. Adesso c’è questo congelamento della costruzione all’interno delle colonie in Cisgiordania, che dovrebbe avvenire nelle prossime tre settimane, ed anche se questo avvenisse, Abu Mazen dovrebbe fare i suoi conti comunque con Hamas.

D. – Gli unici che sembrano credere, in realtà, ancora ad una negoziazione e quindi alla necessità di mantenere i contatti con le parti, sono gli egiziani. Come mai? E' solo un atteggiamento di facciata, c’è un secondo fine o realmente hanno "una chiave diplomatica" per mantenere il dialogo con le due parti?

R. – L’idea egiziana è sempre stata quella, tramite la questione israelo-palestinese, di avere un ruolo politico e diplomatico predominante in Medio Oriente. La questione israelo-palestinese è una questione anche molto simbolica. Poi c’è anche un aspetto molto concreto: gli egiziani sono davvero gli unici veramente preoccupati della presenza di Hamas a Gaza. Da qui, la necessità di mediare, rilanciare, aiutare in qualche modo Abu Mazen, cercare di contenere e di controllare il fenomeno-Hamas.

D. – E’ plausibile il fatto che a Gaza ci siano delle formazioni qaediste che stanno prendendo il sopravvento su Hamas e quindi uno dei timori è proprio quello che Al Qaeda possa prendere il controllo di Gaza?

R. – Questo timore, in qualche modo, si era concretizzato, avverato l’anno scorso: Hamas ha avuto degli scontri militari duri in questi ‘gruppi qaedisti’, chiamiamoli così, gruppi legati alla jihad islamica, legati addirittura ad Al Qaeda. Questi gruppi esistono e comunque questo è anche uno degli effetti boomerang del blocco, della chiusura che impongono gli israeliani: quando si chiude la Striscia ci sono, inevitabilmente, fenomeni di radicalizzazione. Hamas ormai si trova a dover controllare dei gruppi che la superano in termini di estremismo.

Iraq
Nuovi attacchi terroristici ieri in Iraq. Almeno 9 persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite in diversi attentati avvenuti in varie parti del Paese. Il più grave, a Baghdad, nel quartiere sciita di Sadr City dove tre civili hanno perso la vita per l’esplosione di un ordigno.

Maltempo - Cina
Si estendono le inondazioni in Cina. Sono arrivate al sud, nella provincia del Sichuan, dove piove senza sosta da giovedì. Si registrano già 13 morti e 59 dispersi. 500 mila in tutto le persone interessate, 20 mila gli evacuati dalle vicinanze dei fiumi. Le principali strade sono bloccate e le squadre di soccorso stanno incontrando difficoltà a raggiungere le zone colpite. Ieri giornata di lutto nazionale per le circa mille e 300 vittime delle inondazioni che hanno interessato la provincia nord occidentale di Guansu. Le autorità hanno dichiarato terminate le ricerche di 490 persone che risultano disperse.

Maltempo - Niger
Il maltempo sta flagellando anche diverse zone del continente africano. Grave la situazione in Niger, dove si contano decine di migliaia di sfollati a causa delle inondazioni di questi giorni. Per far fronte all’emergenza umanitaria mobilitate tutte le istituzioni legate all’Onu.

Russia incendi
Migliora la situazione in Russia sul fronte degli incendi. Nella notte, la zona nord è stata colpita da violenti temporali. Anche a Mosca, ripulita dallo smog, per le prossime ore sono previste piogge. Le temperature, però, restano sempre mediamente sopra la media stagionale nel settore centrale del Paese. Ieri, le autorità hanno deciso di estendere lo stop all’esportazione di grano fino al 31 dicembre, per evitare un’impennata dei prezzi sul mercato interno dopo i danni subiti dal comparto agricolo.

Vertice Russia-Afghanistan-Pakistan
Il presidente russo, Dmitri Medvedev, riceverà mercoledì a Soci, sul Mar Nero, i colleghi dell'Afghanistan, Karzai, e del Pakistan, Asif Ali Zadari. Al centro dell'incontro, a cui parteciperà anche il presidente del Tagikistan, Rakhmonov, la cooperazione economica e commerciale e la lotta comune contro il traffico di droga e il terrorismo.

Coree-Usa
Al via stamani le manovre militari congiunte Stati Uniti e Corea del Sud, in programma fino al 26 agosto. Irritazione da parte della Corea del Nord che ha minacciato “severe risposte” dinanzi alle “provocazioni”. L’iniziativa di Washington e Seul segue le nuove tensioni dovute all'affondamento, a marzo scorso, di una corvetta sudcoreana nel quale persero la vita 46 persone. Un incidente provocato secondo Seul da Pyongyang.

Australia - elezioni
Ultimi giorni di campagna elettorale per le elezioni federali anticipate in programma sabato prossimo in Australia. I sondaggi confermano un testa a testa fra il governo laburista di Julia Gillard e l’opposizione conservatrice guidata da Tony Abbott e la possibilità che nessuno dei due partiti riesca da solo a formare il nuovo esecutivo. I Verdi, che secondo gli analisti sono rafforzati dal malcontento degli elettori verso i partiti maggiori, sembrano certi di fungere da ago della bilancia al Senato, eletto con il sistema proporzionale che favorisce i partiti minori.

Thailandia coprifuoco
Confermato lo stato d’emergenza a Bangkok, in Thailandia, in vigore dal 7 aprile scorso quando venne deciso in seguito alle proteste delle "camicie rosse". Ad annunciarlo le autorità del Paese che invece hanno revocato il provvedimento in altre tre province.

Onu - Cambogia
La procura del tribunale Onu contro il genocidio dei cambogiani negli anni settanta ad opera dei Khmer rossi ha presentato appello contro la sentenza a 30 di carcere inflitta al ‘Compagno Duch’ a fine luglio. La corte lo ha giudicato colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità per quanto avvenuto sotto la sua gestione nel carcere di Tuol Sleng, dove morirono 14 mila persone. Tuttavia per i giudici si tratta di una sentenza “troppo morbida”, in quanto, scontando gli 11 anni già passati in detenzione, l’uomo dovrebbe tornare in libertà tra 19 anni. I suoi legali, invece, stanno preparando il ricorso.

Niger - Costituzione
Sta prendendo forma il testo della nuova Costituzione in Niger. Approvata una bozza preliminare dal National Advisory Council (Nac), l’organo legislativo che sta traghettando il Paese da un regime militare ad un sistema multipartitico. Si tratta di un documento suddiviso in 14 titoli e 190 articoli, basato sulla Carta precedente. La stesura è stata possibile grazie al contributo dei maggiori costituzionalisti africani, provenienti da Paesi come Nigeria, Ghana, Libia.

Darfur
Due ufficiali di polizia della forza di pace dell’Onu e dell’Unione africana nella regione sudanese del Darfur sono stati sequestrati da uomini armati, mentre si recavano presso la base di Nyala. L'episodio è accaduto ieri. Al momento non si conosce la nazionalità degli ufficiali. Altri quattro soldati della missione internazionale furono sequestrati e poi rilasciati lo scorso mese di aprile.

Rivolta immigrati - Milano
Rivolta la notte scorsa al Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, ad opera di 18 immigrati, che hanno infranto vetri salendo sul tetto della struttura. Uno di loro, un algerino, è riuscito a fuggire. Cinque nordafricani sono rimasti contusi, tre in maniera grave. Gli scontri con la polizia intervenuta sul posto hanno provocato il ferimento di sei agenti. Gli immigrati sono stati denunciati per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Quella della notte scorsa è stata la terza rivolta in un anno nella struttura. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata ed Elisa Castellucci)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 228

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