L'Iran annuncia la costruzione di un nuovo sito per l'arrichimento dell'uranio
L’Iran continua a sfidare la comunità internazionale in merito al suo controverso
programma nucleare. Teheran ha fatto sapere che, entro i primi sei mesi del 2011,
avvierà la costruzione di un nuovo sito per l’arricchimento dell’uranio. L’annuncio
del capo dell’Agenzia atomica iraniana, Salehi, arriva dopo la quarta tornata di sanzioni
decise contro la Repubblica Islamica dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
e a pochi giorni dall’accensione della centrale nucleare di Bushehr, costruita dai
russi, previsto per il 21 agosto.
Nucleare Cina - Aiea La Cina e
l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) stanno discutendo la firma di
un accordo sulla sicurezza nucleare. Lo ha riferito a Pechino il direttore generale
dell’agenzia per il nucleare delle Nazioni Unite, Amano. Il testo prevede una maggiore
operazione anche sul fronte della formazione del personale specializzato sul nucleare,
sia nell’Asia Orientale che nel resto del mondo. Il vice premier di Pechino, Zhang
Dejiang, ha ribadito che il suo Paese “ripone enorme importanza sull’uso pacifico
dell’energia nucleare” precisando che la Cina “ha completato tutti i suoi obblighi
in termini di non proliferazione nucleare”.
Medio Oriente-Quartetto Il
Quartetto per il Medio Oriente – composto da Usa, Onu, Ue e Russia – rilancia con
decisione la strada dei negoziati diretti tra Israele e Autorità Nazionale Palestinese
per la ripresa del processo di pace. La proposta è contenuta in un documento che le
parti hanno preso in considerazione. Tuttavia, il premier israeliano Benyamin Netanyahu
si è detto disponibile a una ripresa dei negoziati ma non vuole nessuna condizione
preliminare, mentre l’Anp chiede che venga prima fermata l’espansione degli insediamenti
di coloni in Cisgiordania. A Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del "Corriere
della Sera" ed esperto di Medio Oriente, Stefano Leszczynski ha chiesto quali
siano i nodi che impediscono oggi un dialogo diretto tra israeliani e palestinesi.
R. – Il nodo
é che in realtà non ci sono le condizioni per un vero negoziato, perché da parte israeliana,
in questo momento, c’è la vittoria totale, c’é la sicurezza di avere il controllo
militare e politico della situazione, mentre abbiamo gli americani che sono largamente
disinteressati ad un impegno vero. Barack Obama ha altre questioni da risolvere, ha
da assicurare l’uscita delle truppe dall’Iraq, gestire il difficile nodo in Afghanistan.
Siamo ancora più indietro dell’inizio dei negoziati di pace ad Oslo nel 1993. Adesso
c’è questo congelamento della costruzione all’interno delle colonie in Cisgiordania,
che dovrebbe avvenire nelle prossime tre settimane, ed anche se questo avvenisse,
Abu Mazen dovrebbe fare i suoi conti comunque con Hamas.
D. – Gli unici
che sembrano credere, in realtà, ancora ad una negoziazione e quindi alla necessità
di mantenere i contatti con le parti, sono gli egiziani. Come mai? E' solo un atteggiamento
di facciata, c’è un secondo fine o realmente hanno "una chiave diplomatica" per mantenere
il dialogo con le due parti?
R. – L’idea egiziana è sempre stata quella,
tramite la questione israelo-palestinese, di avere un ruolo politico e diplomatico
predominante in Medio Oriente. La questione israelo-palestinese è una questione anche
molto simbolica. Poi c’è anche un aspetto molto concreto: gli egiziani sono davvero
gli unici veramente preoccupati della presenza di Hamas a Gaza. Da qui, la necessità
di mediare, rilanciare, aiutare in qualche modo Abu Mazen, cercare di contenere e
di controllare il fenomeno-Hamas.
D. – E’ plausibile il fatto che a
Gaza ci siano delle formazioni qaediste che stanno prendendo il sopravvento su Hamas
e quindi uno dei timori è proprio quello che Al Qaeda possa prendere il controllo
di Gaza?
R. – Questo timore, in qualche modo, si era concretizzato,
avverato l’anno scorso: Hamas ha avuto degli scontri militari duri in questi ‘gruppi
qaedisti’, chiamiamoli così, gruppi legati alla jihad islamica, legati addirittura
ad Al Qaeda. Questi gruppi esistono e comunque questo è anche uno degli effetti boomerang
del blocco, della chiusura che impongono gli israeliani: quando si chiude la Striscia
ci sono, inevitabilmente, fenomeni di radicalizzazione. Hamas ormai si trova a dover
controllare dei gruppi che la superano in termini di estremismo.
Iraq Nuovi
attacchi terroristici ieri in Iraq. Almeno 9 persone sono morte e altre 20 sono rimaste
ferite in diversi attentati avvenuti in varie parti del Paese. Il più grave, a Baghdad,
nel quartiere sciita di Sadr City dove tre civili hanno perso la vita per l’esplosione
di un ordigno.
Maltempo - Cina Si estendono le inondazioni in Cina.
Sono arrivate al sud, nella provincia del Sichuan, dove piove senza sosta da giovedì.
Si registrano già 13 morti e 59 dispersi. 500 mila in tutto le persone interessate,
20 mila gli evacuati dalle vicinanze dei fiumi. Le principali strade sono bloccate
e le squadre di soccorso stanno incontrando difficoltà a raggiungere le zone colpite.
Ieri giornata di lutto nazionale per le circa mille e 300 vittime delle inondazioni
che hanno interessato la provincia nord occidentale di Guansu. Le autorità hanno dichiarato
terminate le ricerche di 490 persone che risultano disperse.
Maltempo -
Niger Il maltempo sta flagellando anche diverse zone del continente africano.
Grave la situazione in Niger, dove si contano decine di migliaia di sfollati a causa
delle inondazioni di questi giorni. Per far fronte all’emergenza umanitaria mobilitate
tutte le istituzioni legate all’Onu.
Russia incendi Migliora la situazione
in Russia sul fronte degli incendi. Nella notte, la zona nord è stata colpita da violenti
temporali. Anche a Mosca, ripulita dallo smog, per le prossime ore sono previste piogge.
Le temperature, però, restano sempre mediamente sopra la media stagionale nel settore
centrale del Paese. Ieri, le autorità hanno deciso di estendere lo stop all’esportazione
di grano fino al 31 dicembre, per evitare un’impennata dei prezzi sul mercato interno
dopo i danni subiti dal comparto agricolo.
Vertice Russia-Afghanistan-Pakistan Il
presidente russo, Dmitri Medvedev, riceverà mercoledì a Soci, sul Mar Nero, i colleghi
dell'Afghanistan, Karzai, e del Pakistan, Asif Ali Zadari. Al centro dell'incontro,
a cui parteciperà anche il presidente del Tagikistan, Rakhmonov, la cooperazione economica
e commerciale e la lotta comune contro il traffico di droga e il terrorismo.
Coree-Usa Al
via stamani le manovre militari congiunte Stati Uniti e Corea del Sud, in programma
fino al 26 agosto. Irritazione da parte della Corea del Nord che ha minacciato “severe
risposte” dinanzi alle “provocazioni”. L’iniziativa di Washington e Seul segue le
nuove tensioni dovute all'affondamento, a marzo scorso, di una corvetta sudcoreana
nel quale persero la vita 46 persone. Un incidente provocato secondo Seul da Pyongyang.
Australia
- elezioni Ultimi giorni di campagna elettorale per le elezioni federali anticipate
in programma sabato prossimo in Australia. I sondaggi confermano un testa a testa
fra il governo laburista di Julia Gillard e l’opposizione conservatrice guidata da
Tony Abbott e la possibilità che nessuno dei due partiti riesca da solo a formare
il nuovo esecutivo. I Verdi, che secondo gli analisti sono rafforzati dal malcontento
degli elettori verso i partiti maggiori, sembrano certi di fungere da ago della bilancia
al Senato, eletto con il sistema proporzionale che favorisce i partiti minori.
Thailandia
coprifuoco Confermato lo stato d’emergenza a Bangkok, in Thailandia, in vigore
dal 7 aprile scorso quando venne deciso in seguito alle proteste delle "camicie rosse".
Ad annunciarlo le autorità del Paese che invece hanno revocato il provvedimento in
altre tre province.
Onu - Cambogia La procura del tribunale Onu contro
il genocidio dei cambogiani negli anni settanta ad opera dei Khmer rossi ha presentato
appello contro la sentenza a 30 di carcere inflitta al ‘Compagno Duch’ a fine luglio.
La corte lo ha giudicato colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità per quanto
avvenuto sotto la sua gestione nel carcere di Tuol Sleng, dove morirono 14 mila persone.
Tuttavia per i giudici si tratta di una sentenza “troppo morbida”, in quanto, scontando
gli 11 anni già passati in detenzione, l’uomo dovrebbe tornare in libertà tra 19 anni.
I suoi legali, invece, stanno preparando il ricorso.
Niger - Costituzione Sta
prendendo forma il testo della nuova Costituzione in Niger. Approvata una bozza preliminare
dal National Advisory Council (Nac), l’organo legislativo che sta traghettando il
Paese da un regime militare ad un sistema multipartitico. Si tratta di un documento
suddiviso in 14 titoli e 190 articoli, basato sulla Carta precedente. La stesura è
stata possibile grazie al contributo dei maggiori costituzionalisti africani, provenienti
da Paesi come Nigeria, Ghana, Libia.
Darfur Due ufficiali di polizia
della forza di pace dell’Onu e dell’Unione africana nella regione sudanese del Darfur
sono stati sequestrati da uomini armati, mentre si recavano presso la base di Nyala.
L'episodio è accaduto ieri. Al momento non si conosce la nazionalità degli ufficiali.
Altri quattro soldati della missione internazionale furono sequestrati e poi rilasciati
lo scorso mese di aprile.
Rivolta immigrati - Milano Rivolta la notte
scorsa al Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, ad opera
di 18 immigrati, che hanno infranto vetri salendo sul tetto della struttura. Uno di
loro, un algerino, è riuscito a fuggire. Cinque nordafricani sono rimasti contusi,
tre in maniera grave. Gli scontri con la polizia intervenuta sul posto hanno provocato
il ferimento di sei agenti. Gli immigrati sono stati denunciati per danneggiamento
e resistenza a pubblico ufficiale. Quella della notte scorsa è stata la terza rivolta
in un anno nella struttura. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata
ed Elisa Castellucci)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIV no. 228
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