I vescovi del Nicaragua: un patto sociale per fermare la decomposizione del Paese
La prossima assemblea plenaria dei nove vescovi del Nicaragua si svolgerà la terza
settima di settembre nella città di Estelí, lo ha annunciato ieri mons. Silvio Báez
Ortega, ausiliare di Managua. Ad Estelí, città della quale è vescovo mons. Abelardo
Mata, vicepresidente dell'Episcopato, "si continuerà la riflessione pastorale sulla
realtà del Paese", ha precisato il presule della capitale, ricordando inoltre che
sarà l'ultimo incontro episcopale del 2010. I vescovi nicaraguensi nelle due plenarie
precedenti, in particolare in quella del mese d'aprile, alla fine dei lavori si erano
dichiarati "preoccupati e consapevoli della gravità di atti che trasgrediscono la
nostra Costituzione politica" (...) così come "il rispetto delle autorità", e perciò
avevano esortato "al rigoroso rispetto delle istituzioni del Paese e dello stato di
diritto" poiché, hanno spiegato, "sono gli strumenti migliori per garantire una convivenza
pacifica e democratica". Il messaggio episcopale di quattro mesi fa era stato reso
pubblico subito dopo che un avvocato ed ex giudice aveva guidato una marcia che si
era conclusa con atti vandalici contro un albergo e altri fatti simili. Nel Paese
centroamericano, come riferisce ogni giorno la stampa locale, i gesti di intolleranza
che spesso sfociano in gesti violenti, non accennano a diminuire e perciò, ha ricordato
mons. Báez Ortega, "non si deve abbassare il livello di attenzione". Nel documento
del mese d'aprile i vescovi del Nicaragua avevano inoltre espresso le loro preoccupazioni
per ciò che considerano una vera “decomposizione sociale” ricordando che i gruppi
violenti "sono tollerati e in qualche modo appoggiati da parte di coloro che dovrebbero
essere i primi a rifiutarli e condannarli. “Le istituzioni - avevano aggiunto - non
devono essere strumenti nelle mani di chi governa, per trasformare i propri abusi
e ambizioni di potere, in modi di agire legali”. L'esortazione episcopale di quattro
mesi fa sembra rimasta inascoltata, ha osservato il presule: “Il momento critico che
vive il Paese si può superare solo con un dialogo trasparente” fra tutte le forze
e settori della società, per creare così “il clima migliore per costruire consenso
e per raggiungere un nuovo patto sociale che consenta di garantire la stabilità del
Paese” . Senza entrare in dettagli sull'agenda di lavoro, il presule ha infine spiegato:
"I temi che saranno trattati sono ancora in elaborazione. L'unico che è certo è che
posso anticipare riguarda il programma delle celebrazioni del centenario della provincia
ecclesiastica di Managua che cominceranno il prossimo primo dicembre". (A cura
di Luis Badilla)