2010-08-16 15:27:17

Economia: la Cina sta per superare il Giappone


Prosegue la crescita economica della Cina, ormai in procinto a fine 2010 di superare il Giappone al secondo posto della classifica mondiale a ridosso degli Stati Uniti. Pechino ha infatti sopravanzato Tokyo nel secondo trimestre dell'anno. Gli analisti parlano di un fatto storico per un’economia emergente come quella cinese che fino a dieci anni fa era al settimo posto. “Pechino è un interlocutore molto importante per l’Europa”, afferma l’economista Alberto Quadrio Curzio, vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, intervistato Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

R. – Le esportazioni europee verso la Cina stanno crescendo in modo significativo, in particolare quelle della Germania. In secondo luogo, dal punto di vista politico, ormai la Cina rappresenta un colosso mondiale di rilevanza non minore per la strategia mondiale stessa, degli Stati Uniti. E dunque l’Unione Europea può essere un interlocutore molto importante della Cina stessa, per la sua capacità – dell’Unione Europea – di essere portatrice di una forma di democrazia molto partecipata, sperando in un’evoluzione della Cina stessa.

D. – Professore, però laddove gli standard lavorativi non sono al massimo, è più facile ottenere risultati di questo genere …

R. – Questo è, in realtà, il punto cruciale di tutta la vicenda, perché la Cina non potrà proseguire la sua crescita senza portare un miglioramento nel tenore di vita di tutta la sua popolazione attraverso meccanismi retributivi più equi attraverso condizioni di lavoro che tutelino meglio i lavoratori stessi. Perciò sarà essenziale un passaggio verso uno sviluppo più integrale.

D. – Professore, ma questo risultato è dovuto soprattutto all’enorme forza lavorativa cinese, oppure c’è anche qualcos’altro – capacità di adattamento, riforme …

R. – In Cina si realizzano anche prodotti di tecnologia avanzata e non solamente prodotti di bassa qualità. La Cina sta investendo moltissimo nella ricerca e quindi è ben vero che è basso il costo della forza lavoro, ma è altrettanto vero che la Cina non sta trascurando un innalzamento della qualità dei propri prodotti.

D. – E’ sorpreso di questa fase di quasi-stagnazione del Giappone?

R. – Credo che malgrado la forza della sua industria, la capacità innovativa straordinaria e la sua capacità di esportare, il Giappone sia un’economia per tanti versi molto chiusa. Per esempio, il Giappone importa molto poco; il Giappone non ha praticamente fenomeni di movimenti migratori in entrata. La Cina presenta dei potenziali di apertura molto, molto interessanti: a lungo termine, più interessanti di quelli giapponesi.







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