2010-08-15 15:53:08

Libano: ritirato serial tv iraniano sulla vita di Gesù dopo la protesta della Chiesa cattolica


Il mese di Ramadan è iniziato sotto il segno della polemica in Libano. Due emittenti televisive libanesi “Al-Manar” (di Hezbollah) e la “NBN” (del movimento “Amal”), entrambe sciite, hanno iniziato la trasmissione di un serial di produzione iraniana sulla vita di Cristo, dal titolo “As-Sayyed Al-Massìh”. La diffusione delle prime due puntate hanno provocato sconcerto nelle varie comunità cristiane e la ferma condanna da parte dell’Assemblea dei Patriarchi e Vescovi Cattolici in Libano (equivalente della Conferenza Episcopale) e del Patriarcato Melchita-cattolico. Motivo della protesta il fatto che il serial in 17 puntate, prodotto a Teheran in persiano e doppiato in arabo, sia basato sul racconto del Vangelo apocrifo di Barnaba, secondo il quale a morire sulla Croce non sia stato Gesù bensì Giuda Iscariota che lo avrebbe sostituito. Dopo 24 ore di febbrili contatti, il Centro Cattolico d’Informazione ha organizzato una conferenza stampa durante la quale il presidente della commissione episcopale per i mezzi di comunicazione sociale, mons. Béchara Räi, ha espresso soddisfazione salutando la decisione delle emittenti di sospendere la trasmissione del serial nonostante il danno economico. Analoga reazione di condanna è stata registrata in Tunisia nei confronti di alcuni serial tv iraniani come “Giuseppe il Giusto”, “Il Cristo” e “La Vergine Maria”. Alcuni avvocati hanno chiesto al Gran Mufti di intervenire per sospenderne la trasmissione perché i personaggi dei Profeti sono interpretati da attori, in netto contrasto con gli insegnamenti dell’islam sunnita iconoclasta. Durante il mese di digiuno di Ramadan, i canali televisivi nei Paesi islamici si contendono l’audience a colpi di palinsesti con trasmissioni e serial religiosi durante il giorno, e programmi di intrattenimento e trasmissioni musicali al tramonto all’ora della rottura del digiuno (Iftàr). Grandi produttori dei palinsesti di Ramadan per le tv nei Paesi islamici sono l’Egitto e la Siria, seguiti dalla Turchia e dall’Iran che doppiano in lingua araba i propri serial tv per il vasto mercato arabo, circa 300 milioni di telespettatori. Osservatori ritengono che l’Iran stia utilizzando anche questo mezzo per “penetrare” nei mercati arabi ed influenzarne l’opinione pubblica. (A cura di Salim Ghostine)








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