Incendi in Russia: entrato in vigore l’embargo sull'export del grano
È in vigore da oggi in Russia l'embargo sull'esportazione di grano. Il provvedimento,
firmato dal premier Putin, arriva dopo che i vasti incendi di queste settimane hanno
mandato in fumo almeno un quarto del raccolto annuale russo. Intanto migliora la situazione
sul fronte delle fiamme ad est di Mosca e cala l’allarme per il centro di ricerche
nucleare di Sarov minacciato dalle fiamme. Il servizio di Marco Guerra:
La Russia
blocca fino alla fine del 2010 le esportazioni di grano. Il provvedimento, entrato
in vigore oggi, è stato firmato dal premier Vladimir Putin il 5 agosto scorso per
evitare un'impennata dei prezzi sul mercato interno, dovuta alla minore disponibilità
del prezioso cereale. Lo stato d'emergenza per siccità e incendi è stato esteso a
27 regioni agricole della Russia, che dai 97 milioni di tonnellate di grano raccolto
lo scorso anno è stata costretta a rivedere le stime del 2010 a 60-65 di tonnellate.
Lo sviluppo della situazione nel terzo esportatore mondiale è seguito con attenzione
dal mercato internazionale. Solo nel 2009 sono state esportati oltre 21 milioni di
tonnellate di grano russo. Buone notizie arrivano intanto dal fronte della lotta alle
fiamme. Nella regione di Mosca si assiste a una reale riduzione degli incendi per
la prima volta da diversi giorni. Lo annunciato in una nota il ministero russo per
le situazioni d'emergenza. E' calato, spiega il comunicato, il numero dei roghi nella
regione dove si trova il centro di ricerche nucleare di Sarov, 500 chilometri a est
di Mosca. Quanto alla capitale, ripulita nei giorni scorsi da alcuni temporali, sta
tornando il fumo portato dai venti. Al momento, dice infine il governo, circa 1.200
persone con 151 mezzi stanno ancora lottando contro due grandi fronti di fiamme che
minacciano i villaggi di Popovka e di Pushta, situati nel parco nazionale della Mordovia.
Nuove
tensioni fra Coree La Corea del Nord ha minacciato di infliggere “la più severa
delle punizioni” alla Corea del Sud se vi saranno le previste manovre militari congiunte
fra Seul e gli Stati Uniti. Il monito è stato lanciato da un portavoce dell’esercito
nordcoreano, alla vigilia dell’inizio della manovra congiunta “Ulchi Freedon Guardian”,
che durerà dieci giorni e si concentrerà soprattutto sulla difesa anti-sommergibile.
Nelle stesse ore il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha detto non tollererà
alcuna provocazione militare di Pyongyang. Seul e Washington, sulla base delle risultanze
della relativa inchiesta internazionale, accusano Pyongyang di aver affondato a colpi
di siluro la corvetta sudcoreana Cheonan lo scorso 26 marzo, sulla quale morirono
46 marinai. Accusa sempre respinta dalle autorità del regime nordcoreano.
Cina:
lutto nazionale per le vittime deelle inondazioni Giornata di lutto nazionale
in tutta la Cina per le vittime delle inondazioni che la settimana scorsa hanno interessato
il nord ovest del Paese. La giornata di lutto è cominciata con migliaia di persone
che si sono radunate a Pechino, nella grande piazza Tiananmen, gridando slogan a sostegno
dello Zhouqu, la zona colpita dagli smottamenti. L’ultimo bilancio fornito stamani
dalle autorità di Pechino parla di 1248 morti. Circa 500 sono invece le persone che
mancano ancora all’appello.
Pakistan Non si fermano i raid statunitensi
nelle aree tribali pakistane. 13 miliziani talebani sono stati uccisi ieri nel Nord
Waziristan dai missili lanciati da un drone americano. L'area è ritenuta una roccaforte
dei talebani e dei terroristi di al Qaida. Nelle ultime 24 si registra inoltre una
fiammata di violenze nella regione del Baluchistan, dove a seguito di due distinti
episodi sono rimasti uccisi 16 civili.
Iraq Ennesima giornata di
violenze in Iraq. Almeno nove persone sono morte e altre 20 ferite in diversi attacchi
terroristici a Baghdad e dintorni. Nell'episodio più grave, tre persone sono saltate
in aria nel quartiere sciita di Sadr City quando il loro minibus è stato colpito da
un ordigno nascosto sulla strada.
Irlanda del Nord Paura in Irlanda
del Nord dove ieri sera tre bambini sono rimasti lievemente feriti a seguito dello
scoppio di un ordigno a Lurgan, nella contea di Armagh. La bomba è esplosa in un cestino
della spazzatura e la polizia ha poi evacuato alcune case dopo la scoperta di un pacco
sospetto nei pressi di una scuola. Poche ore dopo una pattuglia è stata fatto oggetto
del lancio di bottiglie molotov mentre pattugliava le strade della città. I nuovi
episodi di violenza sono arrivati nel giorno dalla marcia protestante di Londonderry,
da sempre causa di scontri e tensione tra la comunità nazionalista irlandese e gli
unionisti filobritannici, e si inseriscono in un periodo di crescente tensione, segnato
da diversi attacchi contro le forze dell'ordine nordirlandesi. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIV no. 227
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