2010-08-15 15:40:17

Incendi in Russia: entrato in vigore l’embargo sull'export del grano


È in vigore da oggi in Russia l'embargo sull'esportazione di grano. Il provvedimento, firmato dal premier Putin, arriva dopo che i vasti incendi di queste settimane hanno mandato in fumo almeno un quarto del raccolto annuale russo. Intanto migliora la situazione sul fronte delle fiamme ad est di Mosca e cala l’allarme per il centro di ricerche nucleare di Sarov minacciato dalle fiamme. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

La Russia blocca fino alla fine del 2010 le esportazioni di grano. Il provvedimento, entrato in vigore oggi, è stato firmato dal premier Vladimir Putin il 5 agosto scorso per evitare un'impennata dei prezzi sul mercato interno, dovuta alla minore disponibilità del prezioso cereale. Lo stato d'emergenza per siccità e incendi è stato esteso a 27 regioni agricole della Russia, che dai 97 milioni di tonnellate di grano raccolto lo scorso anno è stata costretta a rivedere le stime del 2010 a 60-65 di tonnellate. Lo sviluppo della situazione nel terzo esportatore mondiale è seguito con attenzione dal mercato internazionale. Solo nel 2009 sono state esportati oltre 21 milioni di tonnellate di grano russo. Buone notizie arrivano intanto dal fronte della lotta alle fiamme. Nella regione di Mosca si assiste a una reale riduzione degli incendi per la prima volta da diversi giorni. Lo annunciato in una nota il ministero russo per le situazioni d'emergenza. E' calato, spiega il comunicato, il numero dei roghi nella regione dove si trova il centro di ricerche nucleare di Sarov, 500 chilometri a est di Mosca. Quanto alla capitale, ripulita nei giorni scorsi da alcuni temporali, sta tornando il fumo portato dai venti. Al momento, dice infine il governo, circa 1.200 persone con 151 mezzi stanno ancora lottando contro due grandi fronti di fiamme che minacciano i villaggi di Popovka e di Pushta, situati nel parco nazionale della Mordovia.

Nuove tensioni fra Coree
La Corea del Nord ha minacciato di infliggere “la più severa delle punizioni” alla Corea del Sud se vi saranno le previste manovre militari congiunte fra Seul e gli Stati Uniti. Il monito è stato lanciato da un portavoce dell’esercito nordcoreano, alla vigilia dell’inizio della manovra congiunta “Ulchi Freedon Guardian”, che durerà dieci giorni e si concentrerà soprattutto sulla difesa anti-sommergibile. Nelle stesse ore il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha detto non tollererà alcuna provocazione militare di Pyongyang. Seul e Washington, sulla base delle risultanze della relativa inchiesta internazionale, accusano Pyongyang di aver affondato a colpi di siluro la corvetta sudcoreana Cheonan lo scorso 26 marzo, sulla quale morirono 46 marinai. Accusa sempre respinta dalle autorità del regime nordcoreano.

Cina: lutto nazionale per le vittime deelle inondazioni
Giornata di lutto nazionale in tutta la Cina per le vittime delle inondazioni che la settimana scorsa hanno interessato il nord ovest del Paese. La giornata di lutto è cominciata con migliaia di persone che si sono radunate a Pechino, nella grande piazza Tiananmen, gridando slogan a sostegno dello Zhouqu, la zona colpita dagli smottamenti. L’ultimo bilancio fornito stamani dalle autorità di Pechino parla di 1248 morti. Circa 500 sono invece le persone che mancano ancora all’appello.

Pakistan
Non si fermano i raid statunitensi nelle aree tribali pakistane. 13 miliziani talebani sono stati uccisi ieri nel Nord Waziristan dai missili lanciati da un drone americano. L'area è ritenuta una roccaforte dei talebani e dei terroristi di al Qaida. Nelle ultime 24 si registra inoltre una fiammata di violenze nella regione del Baluchistan, dove a seguito di due distinti episodi sono rimasti uccisi 16 civili.

Iraq
Ennesima giornata di violenze in Iraq. Almeno nove persone sono morte e altre 20 ferite in diversi attacchi terroristici a Baghdad e dintorni. Nell'episodio più grave, tre persone sono saltate in aria nel quartiere sciita di Sadr City quando il loro minibus è stato colpito da un ordigno nascosto sulla strada.

Irlanda del Nord
Paura in Irlanda del Nord dove ieri sera tre bambini sono rimasti lievemente feriti a seguito dello scoppio di un ordigno a Lurgan, nella contea di Armagh. La bomba è esplosa in un cestino della spazzatura e la polizia ha poi evacuato alcune case dopo la scoperta di un pacco sospetto nei pressi di una scuola. Poche ore dopo una pattuglia è stata fatto oggetto del lancio di bottiglie molotov mentre pattugliava le strade della città. I nuovi episodi di violenza sono arrivati nel giorno dalla marcia protestante di Londonderry, da sempre causa di scontri e tensione tra la comunità nazionalista irlandese e gli unionisti filobritannici, e si inseriscono in un periodo di crescente tensione, segnato da diversi attacchi contro le forze dell'ordine nordirlandesi. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 227

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