I giovani della diocesi di Roma in pellegrinaggio a Santiago de Compostela
Sono 250 i giovani in viaggio verso Santiago de Compostela sulle orme dell’apostolo
Giacomo, nell’Anno giubilare giacobeo. Partecipano al pellegrinaggio promosso, come
ogni anno, dal Servizio per la pastorale giovanile della diocesi di Roma. L’iniziativa
è scandita, a partire da oggi e fino al 22 agosto, da giornate di preghiera e riflessione.
Ma cosa cercano questi giovani mettendosi in cammino verso Compostela? Fabio Colagrande
lo ha chiesto a don Maurizio Mirilli, direttore del Servizio diocesano per
la pastorale giovanile:
R. – Tutti
questi giovani sanno che in qualche maniera sono stati chiamati a realizzare e a capire
qualcosa che Dio ha da dire loro e che, forse, anzi certamente scopriranno, quando
arriveranno alla Tomba dell’Apostolo Giacomo.
D. – Perché avete voluto
organizzare questa tappa particolare nell’estate dei giovani romani?
R.
– Quest’anno, l’Anno del Giubileo di San Giacomo, ci ha fatto riflettere su la figura
importante di questo Apostolo e soprattutto ci ha fatto riflettere sull’importanza
di Santiago de Compostela come punto di riferimento, proprio per l’unità europea,
perché anche dal punto di vista storico abbiamo sottolineato molto l’importanza oltre
che di Roma e di Gerusalemme anche di Santiago per la nascita e la crescita dell’Europa.
D.
– Il Cammino sarà accompagnato dalle meditazioni dei giovani e dalle diverse pagine
del Vangelo del giorno. Come si svolgerà concretamente questo insieme di cammino,
riflessione e preghiera? R. – Certamente noi non faremo tantissime meditazioni,
perché lasceremo molto tempo e spazio all’interiorizzazione e al cammino personale.
La mattina ci alzeremo presto. I 250 giovani sono divisi in quattro cammini e ogni
gruppo celebrerà la Messa. Il sacerdote che celebrerà lancerà, a partire dal Vangelo
del giorno, quella domanda chiave, quella provocazione, su cui poi il giovane è chiamato,
durante tutto il cammino della giornata, a riflettere, per cercare quella che in qualche
maniera è la chiamata particolare, personale che Dio fa a ciascuno di loro. Poi, durante
tutta la giornata, ci saranno tempi per fare un minimo di condivisione e la sera,
prima di andare a dormire, nella preghiera serale, contempleremo in qualche maniera
la bellezza del Creato con alcuni salmi che ne ricordano la bellezza e poi si farà
un po’ di condivisione per vedere com’è andata la giornata. D. – Sulle spalle
uno zaino con dentro solo l’indispensabile... R. – Solo l’indispensabile.
Questa è una delle caratteristiche che farà crescere questi ragazzi: l’essenziale
per vivere per una settimana; pochissimi indumenti e l’indispensabile per proteggersi
dalla pioggia. I ragazzi di oggi, lo sappiamo, sono abituati ad avere tutto, tanto.
Andare all’essenziale li aiuterà non solo sul piano materiale, ma proprio sul piano
spirituale a capire cos’è davvero importante nella vita. (Montaggio a cura
di Maria Brigini)